Il congresso regionale dell’UDC dell’Umbria, tenutosi venerdì 25 novembre e presieduto dall’On. Giuseppe De Mita ha eletto Sandra Monacelli segretario regionale, Fabrizio Luciani coordinatore organizzativo regionale, Marco Parente, segretario UDC di Assisi, è il nuovo segretario provinciale di Perugia e Giancarlo Guerrini segretario Provinciale di Terni.
“La perdita di riferimenti certi nella storia contemporanea sta producendo un’ansiosa ricerca di cose nuove. L’inquietudine e la rabbia hanno portato – dicono da Udc Umbria – la politica verso spazi sempre più angusti, stretti tra la tentazione delle illusioni, il ricorso cieco alla tecnica, lo sfruttamento delle paure e l’eccitazione demagogica. La società attuale è sempre più fragile ed orfana di certezze, le tutele che avevano caratterizzato lo stato sociale, sono state sostituite da un severo paternalismo contabile che ha moltiplicato le disuguaglianze, demolendo lo spazio della politica. La crisi sociale ed economica – prosegue la nota – ma anche culturale e di valori ha fatto si che la politica smettesse di agire ed il popolo l’ha vista contro di sé”.
“Tante cose sono cambiate in questi anni, il linguaggio della politica è cambiato, i suoi modi, i simboli, la sua rappresentazione superficiale. Dopo il bipolarismo muscolare, durato un ventennio è sembrata conclamarsi nel 2014 la stabilizzazione bipolare, da cui ne è discesa una legge su misura del PD. Successivamente con le elezioni amministrative del 2016, a causa della delusione suscitata dal PD e dalla crisi delle altre forze politiche tradizionali, è sembrata configurarsi la sussistenza di una forma tripolare in ragione della quale organizzare il sistema politico ed istituzionale” – a sostenerlo è Marco Parente, nuovo segretario provinciale della provincia di Perugia e segretario comunale partitico ad Assisi. E’ forte la convinzione che i poli siano 4, dove il quarto è rappresentato dall’astensionismo, non come dato fisiologico, ma come muta protesta verso la politica. Oggi non sembrano esserci più i moderati, non si parla di essi , occorre misurarsi con i disperati e gli esasperati. La celebrazione del congresso regionale dell’UDC dell’Umbria, costretta ad una ridotta presenza istituzionale, non rappresenta il misero spazio di una piccola forza politica che tenta di fare i conti con la sua presenza, con i suoi errori e le sue contraddizioni, ma il luogo e l’inizio di un tempo volto a recuperare quel bagaglio culturale ed ideale che rappresenta la radice della propria storia.
Siamo consapevoli – conclude Parente, felice per il nuovo incarico – che il congresso rappresenti il punto di partenza per una operazione che superi i limiti della nostra presenza e rigeneri le ragioni ideali. Vogliamo essere non una piccola e nostalgica forza dentro una politica che non c’è più, ma vogliamo far rinascere il seme del popolarismo e la pianta sana della politica. Tra la rassegnazione all’astensione e la rabbia del voto populista intendiamo sviluppare una iniziativa politica che voglia misurarsi con la gravità dei problemi del presente”.
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