“Leggendo il comunicato del Presidente del Consiglio Comunale Donatella Casciarri, relativa alla mozione presentata dall’opposizione, la quale chiede che venga discussa la revoca delle deleghe all’assessore Guarducci, sembra evidente che la maggioranza si trovi in netta difficoltà”.Lo scrive l’ex consigliere Leonardo Paoletti, ricordando come “Certamente le nomine assessorili sono di competenza della Sindaca (non c’è bisogno ci ricordi lei il regolamento Comunale), la quale può ovviamente disporre come crede in merito alla loro permanenza nella Giunta Comunale di qualsiasi assessore, essendo gli stessi di nomina del Sindaco, ma in questo caso sembra che questa maggioranza si trinceri dietro a tecnicismi per non consentire una discussione nella massima assise di questioni che hanno a che vedere con la gestione della cosa pubblica”.
Paoletti ricorda il caso della cacciata di Giorgio Bartolini, all’epoca vicesindaco, quando “fu trattato, a seguito di mozione, la richiesta di dimissioni di un assessore, ed in modo democratico e corretto l’allora maggioranza discusse ampiamente e approfonditamente l’argomento. E al termine di tale discussione la mozione fu respinta. Una maggioranza che si definisca tale – dice ancora Leonardo Paoletti – non teme certo nessuna mozione della minoranza, ancora meno quella che chiede le dimissioni di un membro di Giunta. Forse da questo comportamento dobbiamo assolutamente prendere atto di una debolezza, unita al timore di soccombere sotto i voti di qualche consigliere di maggioranza, stufi di un comportamento della prima cittadina che con presunzione a tutt’oggi ancora detiene in mano le più importanti deleghe amministrative, potendo così autonomamente decidere di tutto e su tutto.
Per Leonardo Paoletti, “La questione, se discussa in Consiglio Comunale, consentirebbe anche all’assessore in questione di dare la sua versione, non solo ai Consiglierei, ma anche ai cittadini che volessero essere presenti. Credo proprio che dietro questo rifiuto, trincerandosi dietro il regolamento, che certamente se discussa non sarebbe stato violato, nasconda il timore di figuracce verso una maggioranza, che a distanza di poco più di un anno dall’elezione, si trascina con grande difficoltà. E l’appello del capogruppo PD in Consiglio Regionale probabilmente sottolinea questo sospetto”.
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