Non si ferma il botta e risposta sulle opere pubbliche cancellate (secondo i consiglieri Bartolini e Fioroni) o esistenti e che invece sarebbero in corso d’opera (consiglieri Cardinali, Migliosi e Sdringola. “Può solo dirsi che la verità fa male – la staffilata dei due consiglieri di minoranza “Di fronte all’amaro fatto che ci siano ben 11 opere pubbliche cancellate e che per un totale di oltre 5 milioni di euro, erano state inserite ufficialmente e orgogliosamente nel piano degli investimento da realizzare nel comune di Assisi nel 2018 e così pubblicizzate, resta la perplessità in coloro che ci avevano creduto. In verità, come i cittadini ricorderanno, l’opposizione, al momento della votazione di tale Piano, definì lo stesso “un libro dei sogni”, ma questa affermazione suscitò lo sdegno della maggioranza, come se fosse stato così detto per motivi strumentali. Ora che la verità è venuta a galla, si cerca di arrampicarsi sugli specchi facendo anche intendere che queste opere pubbliche cancellate verranno realizzate, come previsto, con altri finanziamenti, ma usando solo i verbi al futuro e la dichiarazione di ‘essere in attesa di finanziamenti da altre graduatorie’. E così la storia si ripete. Che i finanziamenti non sarebbero stati concessi era prevedibile, perché erogabili solo a comuni in difficoltà. Il bilancio di Assisi è discretamente sano rispetto a quello di numerosi altri comuni, ma questo per merito delle passate amministrazioni. Purtroppo, c’è da dire che negli ultimi due anni dell’amministrazione Proietti, invece, il bilancio è stato chiuso con un disavanzo rispettivamente di 550 mila euro e 500 mila euro. Una difesa, questa dei consiglieri che amministrano, che va di ‘balla in balla’”.
Anche Rino Freddii interviene per tracciare un bilancio di due anni della giunta Proietti, tra opere pubbliche cancellate e assessori dimissionari. “Nel mese di giugno – scrive – si concludono i primi due anni di sindacatura Proietti e credo si possa, e si debba, fare la verifica se quanto promesso in campagna elettorale è stato mantenuto, in che misura e se attualmente il modo di interpretare il ruolo di amministratori della cosa pubblica è lo stesso di sempre, oppure è migliore o peggiore. Poiché per fare ciò l’unico criterio serio e corretto da adottare è quello del raffronto tra gli impegni presi e quanto effettivamente messo in atto, non si può prescindere dal ricordare le parole-chiave utilizzate dalla Prima Cittadina per convincere gli elettori a darle fiducia.
Uno dei termini usato è stato “cambiamento”. Se per cambiamento si intende una sindaca che tiene per sé tutte le più importanti deleghe, oppure un assessore perennemente assente, se per cambiamento si intende la sconsiderata modifica della pianta organica e la “fuga” di alcuni dipendenti comunali, se sbagliare la stesura delle delibere, inanellare una serie di flop turistici, sostituire tre assessori nell’ultimo anno o inserire opere nel bilancio con finanziamenti a dir poco fantasiosi, vuol dire cambiare, ebbene sì, non vi è alcun dubbio che il cambiamento c’è stato e come, ma non certo in meglio. La seconda parola adoperata è stata “trasparenza”. C’è qualche assisano che è informato sui perché dell’inserimento in Giunta della sig.ra Travicelli, addirittura candidata in una lista avversaria, o i perché delle sue dimissioni? Esiste un elettore che è al corrente delle motivazioni che hanno portato la Sindaca (caso, credo unico in Italia) a non votare la sua Presidente del Consiglio? C’è un cittadino che ha potuto vedere i conti di Universo Assisi o che sa come mai al Segretario Comunale si è data la possibilità di ricoprire il duplice ruolo di controllore e controllato? Qualcuno ha avuto dei chiarimenti sulla nomina prima, e sulle dimissioni poi, di Guarducci e Rota e su cosa si siano detti i pochi privilegiati nei trenta giorni di trattative per l’individuazione dei sostituti? La risposta a questi interrogativi è no e non può essere diversamente, visto che tutte le decisioni sono state prese nelle segrete stanze (assisane e perugine) della politica, lontano da occhi e orecchie indiscreti. Altro che trasparenza! Per quanto concerne il terzo sostantivo sfruttato in più occasioni e cioè “efficienza”: no comment. Basta entrare in qualche ufficio comunale, parlare con alcuni dipendenti, scorrere il resoconto del bilancio 2017, oppure fare un giro nel centro storico e nelle frazioni, per rendersi conto che sono trascorsi due anni nel più totale immobilismo. Immobilismo denunciato più e più volte e ora confermato sia dai consiglieri di maggioranza, i quali all’indomani dell’ultimo rimpasto di Giunta hanno annunciato con enfasi il rilancio dell’attività amministrativa (come noto, si rilancia una cosa ferma), ma anche e soprattutto da Matarangolo, che, nel motivare le proprie (doppie) dimissioni, ha rimarcato con parole aspre e dure, l’impossibilità di portare avanti alcune iniziative”.
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