Cosa è previsto per gli alunni delle scuole di Assisi dopo il piano di evacuazione? Una domanda tanto più pertinente in caso di terremoto e freddo, “con gli studenti assisani trattati da serie B” secondo il consigliere Moreno Fortini.
Come noto, mercoledì 18 gennaio le tre scosse che hanno colpito l’Abruzzo si sono sentite anche in Umbria e hanno paralizzato l’attività didattica di ogni ordine e grado in molte zone della Regione: “Nelle varie scuole del comprensorio assisano – sostiene Fortini – è stato messo in atto il piano di evacuazione, e così insegnanti e ragazzi di tutte le fasce di età si sono comportati di conseguenza. Sotto ai banchi, in fila, e poi fuori nei piazzali indicati dai vari piani di emergenza. “Poi lunghe attese sotto la neve – sostiene il consigliere – con il personale della scuola impegnato nei primi aiuti che ha provveduto a lanciare giacchetti e cappotti dalle finestre visto che quasi tutti i ragazzi, in quei secondi di paura, in cui la fretta ha fatto da padrona, ne erano sprovvisti”.
Insomma, se il piano di evacuazione ha funzionato ovunque e senza colpi di scena, “la questione – scrive Fortini – si è posta subito dopo: che cosa è previsto dopo il piano emergenza evacuazione, dopo che tutti sono stati messi in salvo? Nulla. Ecco la risposta. Nulla. Almeno per i ragazzi del comprensorio assisano di ogni ordine e grado, che hanno aspettato fermi, al freddo e al gelo, in attesa che qualcuno si pronunciasse sul da farsi”.
Ma oltre al piano di evacuazione, c’è di più: secondo Fortini, “Nello stesso frangente, vista la combinazione di due eventi straordinari quali il terremoto e il freddo gelido di questi giorni, i sindaci dei comuni limitrofi, con forte spirito decisionale e senso di responsabilità, hanno provveduto in maniera tempestiva ad emettere ordinanza di chiusura delle scuole fin dalla stessa mattinata del 18 gennaio u.s. I ragazzi e il personale tutto delle scuole assisane sono forse da considerarsi di secondo ordine? Mentre erano al gelo nei cortili delle rispettive scuole, la sindaca dove stava? Nella sua pagina Facebook la comunicazione esce alle ore 16:28 insieme alla copia dell’ordinanza con la quale dichiara la chiusura delle scuole pubbliche e private del nostro Comune per i giorni 18 e 19 gennaio. Alle ore 13:25 la giornata scolastica è praticamente terminata. Quel 18 gennaio ha suonato un po’ strano, un po’ presa in giro, un po’ pratica fatta in ritardo e nella tutela di nessuno. Gli insegnanti hanno fatto la loro parte, ma la sindaca ha davvero tutelato la salute di tutti quei ragazzi che insieme al personale della scuola hanno atteso di capire cosa fare al freddo e al gelo? Resta una domanda aperta, magari la risposta arriverà quando sarà possibile misurare le assenze per malattia nei prossimi giorni”.
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