Il pirogassificatore al centro del dibattito in consiglio comunale di Assisi, tra spiegazioni, certezze e j’accuse. “Non è un impianto per bruciare i rifiuti, diciamo no alla strumentalizzazione ma bisogna fare chiarezza, evitando allarmismi, tutelando i cittadini ma anche le aziende che sperimentano”, ha detto il sindaco Stefania Proietti. Per la prima cittadina, “è necessario rimarcare che stiamo parlando di un impianto definito ‘di ricerca e sperimentazione su pirogassificazione di rifiuti qualificati quali combustibile solido secondario’ di taglia ridotta per il quale è in corso richiesta di autorizzazione per test di ricerca; il processo autorizzativo della Conferenza di Servizi ha come soggetto responsabile la Regione dell’Umbria”.
Nello stesso tempo, Proietti ha ricordato come il pirogassificatore verrebbe installato nella zona del Caminaccio che vede la presenza di una scuola d’infanzia e primaria, l’università, il centro diurno per malati di Alzheimer, associazioni e abitazioni, senza dimenticare la vicinanza della SS 75 e delle antenne di telefonia che creano inquinamento, anche se il pirogassificatore verrebbe costruito da “un’azienda che dà lavoro a decine di persone e che ha certamente il diritto di occuparsi di innovazione e ricerca”.
Fermo restando che la competenza sul pirogassificatore è in capo alla Regione, il Comune (che ha ereditato il problema) ha solo competenze edilizie, urbanistiche, acustiche e sul paesaggio, oltre che in materia sanitaria, ma chiederà chiarimenti sull’impatto ambientale e, nel caso servisse, anche il coinvolgimento dei Ministeri della Salute, della Ricerca, dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico. Proietti ha anche promesso di istituire un osservatorio ambientale (in contatto con CNR, ASL, Arpa, Noe, non solo per il caso in questione), ed enti di controllo per il monitoraggio permanente di aria, acqua e suolo.
Articolato il dibattito sul pirogassificatore: Luigi Bastianini dei Socialisti Riformisti ha chiesto tutele per i cittadini ma anche per le aziende, chiedendo l’attivazione di una commissione apposita, mentre Fabrizio Leggio del Movimento 5 Stelle ha definito “inconcepibile” che in passato si sia potuta avviare nel più totale silenzio la sperimentazione del pirogassificatore (che finora ha funzionato a cippato), peraltro in una zona dove insistono case, scuole, la sede dell’università di Perugia e associazioni varie. Infine, il consigliere Giorgio Bartolini ha sottolineato come “Un eventuale disposizione da parte dell’amministrazione comunale a trasferire la prova in altro luogo, oltre che creare danni economici all’azienda per il trasferimento, suonerebbe non come difesa della salute, ma un provvedimento preso per ragioni attualmente non comprensibili”. Bartolini ha anche sottolineato la necessità “di un passo indietro, ponendo fine agli allarmi ingiustificati: lasciamo lavorare gli imprenditori che creano ricchezza sul e per il territorio. Pare comunque difficile credere che il sindaco fosse all’oscuro del tema e che un consigliere del gruppo di maggioranza abbia deciso di rendere pubblico il suo disagio attraverso un’interpellanza. Dovremmo esserle grati perché ci ha dato la possibilità di discutere, ma siamo perplessi perché tutta la questione rischia di essere un’occasione per fare l’ennesimo inutile show”.
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