“Rivedere le rendite catastali ad Assisi”: è l’appello di Antonio Lunghi, in vista della convocazione, per il 20 Dicembre, del consiglio comunale per “l’approvazione del Bilancio preventivo per il 2019”.
“Avremo modo di esporre il nostro parere su questo Bilancio – scrive Lunghi – ma vogliamo oggi affrontare un tema di giustizia fiscale che interessa in maniera diretta i cittadini del nostro Comune: la revisione delle rendite catastali ad Assisi. Non è un tema nuovo, perché sono anni che se ne parla, ma il perdurare della crisi del mercato immobiliare sia a livello nazionale che locale fa si che il nostro territorio è sproporzionatamente penalizzato da valori immobiliari che non corrispondono alla realtà”.
“Questo – secondo il consigliere di minoranza – incide nell’importo delle imposte sugli immobili residenziali e commerciali, che se anche con indici applicati dal Comune inferiori a quelli dei Comuni Umbri, da valori notevolmente più alti da corrispondere. È vero che questo ne beneficia l’Amministrazione Comunale ma poi lo Stato con la perequazione trasferisce meno soldi a questa e quindi di conseguenza vengono meno i benefici del maggiore introito. Sono oramai anni che viene annunciato il nuovo sistema di valutazione delle rendite catastali previste dalla Legge Delega fiscale 23/2014; che ha istituito le Commissioni censuarie che si dovrebbero occupare di revisionare i valori delle rendite catastali ed immobiliari a livello territoriale”.
“Cosa cambia con il sistema previsto dalla Legge?”, si chiede Lunghi. “Il sistema di calcolo, per l’attribuzione della rendita immobiliare, non è più espresso in vani, come è avvenuto fino ad oggi, ma in metri quadri”. la risposta del consigliere, secondo cui “tale cambiamento, produrrà quindi un valore dell’immobile più consono ed aderente ai valori di mercato”.
“Significa che il valore di un immobile sarà dato dalla rendita catastale espressa in metri quadrati e calcolata sui parametri elaborati dall’Agenzia delle Entrate, che da tempo ha assorbito l’Agenzia del Territorio, che terranno conto del valore di mercato attuale, della posizione e delle caratteristiche edilizie di ciascun immobile e ciascuna destinazione catastale. L’Agenzia delle Entrate da alcuni anni pubblica con aggiornamento semestrale i valori medi degli immobili del territorio nazionale e quindi anche della nostra Regione.
Il Comune di Assisi ha dei valori censuari, riferiti ai vani, che non corrispondono ai reali valori degli immobili delle nostre frazioni. Due sono le zone censuarie: il Centro Storico ed il resto delle frazioni compresa la zona di espansione di Assisi. La differenza di valori tra le due zone è di circa il 5%; ciò significa che la differenza del valore degli immobili per lo STATO tra Assisi Centro Storico e Torchiagina, Tordandrea, CastelNuovo e Capodacqua è del 5% e questo non è assolutamente vero.
Inoltre il confronto con le principali cittadine della Provincia di Perugia evidenzia come il valore degli immobili nel nostro comune è enormemente più alto, anche di Perugia Centro, e soprattutto esiste una sproporzione tra i valori catastali delle nostre frazioni e quelle esistenti nel gran parte delle cittadine umbre. Il confronto con il valore al mq degli immobili ad uso residenziale in alcune città della Provincia di Perugia
Per Lunghi, relativamente alle rendite catastali ad Assisi, “occorre vigilare sui lavori della Commissione Censuaria perché la riforma prima o poi dovrà andare in porto. È vero che l’Amministrazione ha interesse a mantenere gli attuali indici, ma ritengo che sia giunto il momento da parte di tutti di valutare che non è più possibile prelevare i denari dagli immobili. I tempi in cui la svalutazione vedeva rivalutare i valori a dispetto delle spese sono finiti ed gli immobili producono solo debiti”.
© Riproduzione riservata