Calendarizzata per la discussione nell’Assemblea legislativa regionale una mozione – presentata da Patto Civico, PD e M5S – volta al riconoscimento dei ristori alle strutture di ricovero per anziani e alla revisione delle tariffe. Ne dà notizia Assisi Domani, “confidando che il senso di responsabilità di tutte le parti politiche porti all’unanime approvazione dei ristori alle case di riposo. Lo scorso 29 aprile – si legge in una nota della lista civica – abbiamo approvato in Consiglio comunale un ordine del giorno presentato da noi di Assisi Domani, unitamente a PD e M5S, proprio per sollecitare l’attenzione della Regione dell’Umbria sulla drammaticità in cui versano, loro malgrado, le strutture di ospitalità dei più fragili, come la A.S.P. Casa di Riposo Andrea Rossi che si prende cura degli anziani garantendone la protezione sociale e sanitaria, in sostituzioni delle cure e degli affetti familiari, con lo scopo di migliorarne la qualità della vita, di evitarne l’isolamento e l’emarginazione e di favorirne l’integrazione sociale”. (Continua dopo il video fornito dall’ufficio stampa del Comune di Città di Castello).
“Oltre agli annosi problemi di integrazione con l’intero sistema sanitario regionale, alle acrobazie organizzative cui è costretta da tempo la Casa di Riposo per il blocco ormai ultradecennale delle tariffe, alle sempre maggiori richieste che provengono dagli assistiti e dalle loro famiglie, ma anche dagli Enti di controllo, alla sempre maggiore criticità delle condizioni di salute degli ingressi in struttura”, Assisi Domani ricorda che “si sono aggiunti, come ben noto, gli effetti del Covid-19 che hanno forzatamente stravolto tutto il lavoro messo comunque a punto nel tempo e hanno aggravato il bilancio a causa dell’inevitabile aumento delle spese già effettuate e di quelle future, sia sul fronte degli acquisti di materiale e dispositivi di protezione individuale (come mascherine, guanti, visiere, ecc), sia per quanto concerne soprattutto l’aumentata richiesta di ore di servizio dei vari operatori, il tutto in un contesto di forte riduzione del tasso di occupazione dei posti letto che ha provocato e continua a provocare una drastica riduzione delle entrate, essendo le risorse della casa di riposo cittadina rappresentate quasi esclusivamente dalle rette di degenza”.
“Per dare un’idea delle difficoltà basti considerare che a marzo di quest’anno la struttura, che a causa della pandemia non ha potuto avere nuovi ingressi (nonostante la lista d’attesa) in sostituzione di ospiti tornati alle famiglie o deceduti, ospitava meno di quaranta anziani (su 56 posti convenzionati) e un posto non utilizzato e quindi non indennizzato dal sistema sanitario regionale equivale a minori risorse per circa 32.000 euro/anno! Dall’inizio della pandemia ad oggi sono state molteplici le richieste accorate di aiuto e di giusta attenzione avanzate dalla Casa di Riposo Andrea Rossi alla Sanità regionale con le quali si evidenziavano le conseguenze e le necessità connesse alla pandemia oltre alle criticità del rapporto convenzionale. A dicembre 2020, anche il Sindaco Stefania Proietti aveva scritto una missiva all’assessore regionale alla sanità, nella quale esternava la drammaticità della situazione in cui versano le case di riposo e l’Andrea Rossi in particolare e chiedeva di “… prevedere, nel bilancio Regionale, forme di ristoro o rimborso a favore di queste strutture per le ingenti e straordinarie spese sostenute e soprattutto a causa delle mancate entrate per i posti rimasti vuoti a causa dell’emergenza sanitaria …”.
“Ma l’amministrazione Proietti – secondo Assisi Domani nella nota sui ristori alle case di riposo – ha fatto di più perché, nonostante la forte diminuzione delle entrate comunali registrate a causa della pandemia, per la parziale copertura degli extra-costi da gestione COVID ha erogato un contributo di 30.000 euro alla Casa di Riposo Andrea Rossi in quanto Ente strumentale controllato del Comune di Assisi che annovera nel Consiglio d’Amministrazione anche un componente nominato dalla Presidente della Regione dell’Umbria. Dobbiamo dire grazie al personale della Casa di Riposo – per la dedizione, abnegazione, disponibilità, professionalità e sensibilità che mettono nel loro lavoro – e agli amministratori che prestano il loro servizio a titolo gratuito pur con immense responsabilità anche morali, aumentate a dismisura dall’inizio della pandemia. Ricordiamo che le residenze protette, come anche le altre strutture similari, fanno parte del Sistema Integrato di Interventi e Servizi Sociali e svolgono un ruolo fondamentale sul territorio di appartenenza, fornendo servizi che hanno reso e continuano a rendere alle nostre comunità e alle persone più fragili nonostante le mille difficoltà e la pandemia ancora in atto”.
“Altre regioni d’Italia, come ad esempio l’Emilia Romagna, si sono attivate fin dall’inizio dell’emergenza per dimostrare il loro supporto alle strutture che si stanno prendendo cura della categoria più fragile e più colpita da questo virus, prevedendo, solo quale esempio di quanto fatto, una quota per ogni posto rimasto vuoto in struttura a causa della pandemia e/o un indennizzo dei costi sostenuti per l’emergenza. Abbiamo quindi chiesto a gran voce alla Regione dell’Umbria – che continua a pagare alla Casa di Riposo la tariffa relativa soltanto agli ospiti effettivamente presenti costringendo, di fatto, la struttura stessa a rinviare anche manutenzioni altrimenti indifferibili ed a contrarre i servizi, pur restando gli stessi al di sopra degli standard richiesti – la revisione delle tariffe e il riconoscimento all’Andrea Rossi e alle strutture similari del contributo straordinario per emergenza COVID-19 in applicazione del decreto Ristori di maggio 2020 che garantirebbe alle strutture quasi un “vuoto per pieno” con il pagamento fino al 90% del budget assegnato, per evitare la chiusura delle strutture stesse a causa dei costi comunque sostenuti e la perdita di posti di lavoro. La nostra attenzione rimane alta sul tema dei ristori alle case di riposo e per questo continueremo – conclude Assisi Domani – a seguire da vicino la vicenda!”
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