(Flavia Pagliochini) Quale futuro per l’impianto sportivo degli Ulivi e per la piscina di Assisi? Lo ha chiesto la Lega Assisi in un’interpellanza presentata dai consiglieri Francesco Mignani e Jacopo Pastorelli sul futuro dello stadio degli Ulivi e della piscina, ma una risposta certa non c’è. Come spiegato dall’assessore Veronica Cavallucci, infatti, “il destino della struttura non è legato tanto alla riqualificazione ma alla sostenibilità della gestione per il Comune o il futuro gestore e se sottovalutassimo questo aspetto commetteremmo lo stesso errore di chi in passato ha commesso l’errore di spremere la piscina lasciando la manutenzione da parte e determinandone la chiusura”.
L’interpellanza della Lega Assisi
Nella loro interpellanza, i consiglieri della Lega segnalano che “Nel DUP per l’anno 2023, sono stati previsti dei fondi per la riqualificazione del complesso Stadio degli Ulivi e piscina comunale (cap. 1620/57) tramite contributo Regionale (cap 2016) per un importo di 1.6ml di euro”, ma ricordano anche che “della riqualificazione si parla dal programma della prima sindacatura Proietti senza alcun risultato tangibile nel corso dei 5 anni, ed altrettanto in questo primo anno di amministrazione”. Considerando i tanti progetti per la piscina – prima un finanziamento da Regione, Istituto di Credito Sportivo e privati, poi una riqualificazione light, poi un mega progetto con partecipazione pubblico/privato in cui il comune avrebbe fatto la sua parte con 500mila facendo proprio, un progetto commissionato al professor Stefano Stanghellini e ancora nel 2020 con una riqualificazione da due milioni di euro con il ritorno anche dell’Istituto di Credito Sportivo, fino ad arrivare al 2022 con un progetto (annunciato dall’assessore Cavallucci nella sua intervista ad Assisi News) intercettando i fondi del PNRR per la riqualificazione dell’intero complesso sportivo, per un importo di oltre 10 milioni di euro – nella scorsa seduta del consiglio comunale i consiglieri hanno chiesto certezze sul futuro della riqualificazione. (Continua dopo il video – link diretto – con l’intervista all’assessore)
Nella corposa interpellanza sullo stadio degli Ulivi e piscina si legge: “Allo stato attuale quanti progetti sono stati effettivamente commissionati, quanti realizzati e con quali costi e con quali risorse? Non si poteva dare luogo ad un concorso di idee tra i giovani progettisti del territorio, o in alternativa, anche in considerazione di un risparmio di risorse, perché non si è provveduto con progettisti interni? Dato il grande interesse della cittadinanza sul tema in oggetto, prima della stesura del progetto o dei progetti, perché non si è provveduto ad interessare e chiedere il parere dei residenti, degli appassionati e dei tecnici sportivi del territorio, per i ragionevoli ed opportuni suggerimenti? Dato che la scelta della rigenerazione dell’impianto sportivo è ricaduta sul progetto più oneroso e dunque per il fatto che il progetto è stato presentato o verrà presentato per ottenere tutti o parte dei fondi necessari, perché non è stata informata la cittadinanza, con una pubblica assemblea, vista la delicatezza e l’importanza dell’argomento? Si vorrebbe inoltre conoscere, quali e quanti partner, pubblici e privati si sono resi disponibili alla partecipazione del finanziamento per la riqualificazione della struttura e se avranno un ruolo nella gestione futura del complesso? Visto il perdurare delle dichiarazioni , per un prossimo, ma indefinito inizio dei lavori, anche se i toni sembrano piuttosto degli slogan elettorali, chiediamo qual’è ad oggi il proposito di questa amministrazione circa l’affidamento del complesso sportivo, almeno per le parti effettivamente utilizzabili, campo da calcio e tennis, dato che non è stato ad oggi individuato un nuovo soggetto gestore?”.
La risposta dell’assessore Cavallucci
Lunga e articolata la risposta dell’assessore Veronica Cavallucci, partita ricordando lo stato di degrado della struttura, “su cui – ha detto – erano state investite risorse solo allo scopo di far credere che i lavori fossero ripartiti, anche se gli spogliatoi erano non più agibili e lo stato generale fatiscente. Ci sono state diverse interlocuzioni, poi il Covid ha paralizzato alcuni procedimenti già avviati, ma – ha aggiunto Cavallucci – il tema è complesso perché ad esempio la parte degli spogliatoi deve essere smantellata e reperire queste risorse in un bilancio comunale è difficile né tantomeno sono sufficienti quelle risorse regionali stanziate a bilancio”. Cavallucci ha riconosciuto che in questi anni “abbiamo preso in considerazione diverse ipotesi e abbiamo anche cambiato idea”, e ammesso che “se avessimo consentito l’accesso soltanto nella zona della Vasca avremmo probabilmente accontentato nell’immediato anche i cittadini. Ma – l’altolà dell’assessore – non avremmo fatto un’operazione sicuramente senza alcun senso perché rendere nuovamente fruibile quella vasca senza riqualificare l’intera struttura degli spogliatoi non soltanto avrebbe significato di aprire un impianto senza avere una minima idea di quale sarebbe stata la gestione poi futura di quel luogo, ma avrebbe anche significato mettere una toppa in quello che sarebbe diventato un buco nero enorme per la città”. (Continua dopo la foto)
Per Cavallucci, “ogni euro investito deve essere investito con oculatezza e deve avere la forza di restituire un impianto economicamente sostenibile nel tempo. Inoltre, deve rispondere alle necessità di una comunità non solo di cittadini residenti, ma anche dei turisti che ogni anno vengono ad Assisi”. Di concreto però c’è poco, visto che lo studio dell’Università di Perugia “è – parola dell’assessore allo Sport – un concept, una visione che faccia del complesso dello stadio degli Ulivi come porta di accesso al Subasio, la sede naturali e associazioni sportive (ciclismo, trekking, paracadutismo, che hanno già mostrato interesse, ma anche altre associazioni, sportive e anche che si occupino di promuovere tutto il sistema ambientale del Parco del Monte Subasio) che qui possono devono trovare la loro la loro sede”. Lo studio commissionato dalla giunta tempo fa è dunque “una stima dell’area, dei punti di forza e di debolezza dalle prospettive di sviluppo future (dello stadio degli Ulivi e piscina) che tengano necessariamente conto dell’ubicazione del complesso degli Ulivi, della sua vocazione e delle sue potenzialità in un’ottica ovviamente non più soltanto sportiva ma necessariamente anche turistica”. Tale studio è quindi “qualcosa di spendibile per andare a intercettare le risorse per andare a bussare alle porte delle istituzioni competenti ed essere pronti nel caso in cui dovessero uscire del bandi del PNRR, che al momento per lo sport non ha previsto risorse specifiche. Prova ne è – ha aggiunto Cavallucci – che i fondi per la riqualificazione della ex Montedison, quattro milioni di euro, sono stati ottenuti grazie a una partnership con la Federazione Pugilistica altrimenti il Comune sarebbe rimasto a bocca asciutta”. Insomma, “Grazie al lavoro fatto sullo stadio degli Ulivi c’è una visione che deve essere ovviamente economicamente e strategicamente sostenibile per questo sono state messe in campo le professionalità necessarie per arrivare alle risorse”, ma se non ci saranno, “è impossibile sostenere un’operazione così complessa con le uniche risorse comunali”.
Per quanto riguarda la piscina olimpionica, “vogliamo preservarne la memoria storica, ridefinendo però la sua attrattività con un nuovo sistema funzionale agli sport acquatici, che pensi alle famiglie che pensi al divertimento per i più piccoli ma avrà anche alla possibilità di praticare discipline sportive nuove“. Un esempio portato dall’assessore è l’allenamento subacqueo, visto che “Da una interlocuzione con il Coni è è emerso ad esempio che non ci sono in centro Italia vasche interamente dedicate a questo settore. L’idea è di fare della piscina un punto di riferimento e di eccellenza è a livello sportivo per nuove discipline, non soltanto per la Regione ma per il Centro Italia”. Sul fronte del campo sportivo “mesi fa in consiglio comunale avevamo detto che avremmo aspettato la la ricostituzione della società sportiva di Assisi. Questo non è avvenuto (i dettagli su Assisi Sport) e non entro nel merito del perché, ma ora siamo ‘obbligati’ a un avviso pubblico come da regolamento comunale: se non c’è una società sportiva del luogo dove sorge il campo sportivo, questo non può essere affidato direttamente, per cui nostri uffici hanno predisposto un bando per la gestione sia del campo sportivo e per i campi da tennis che uscirà in settimana. Abbiamo diverse richieste da parte di associazioni anche locali per la gestione quindi siamo fiduciosi: non c’è una società con il nome Assisi ma ce ne sono altri interessate e questo ci fa ben sperare. Nel frattempo – conclude Cavallucci – il campo sportivo viene utilizzato durante la mattina da alcune nostre scuole del territorio che ci hanno manifestato l’interesse a praticare attività sportiva fin quando il tempo lo permetterà”.
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