“Chi non risponde alle domande quasi sempre lo fa per tre motivi principali: non ha il coraggio di rispondere; non gliene frega niente degli altri; lo fa apposta e non vuole rispondere”. È quanto afferma Stefano Pastorelli (Lega Assisi) in una nota.
“È altrettanto vero – scrive ancora il segretario comprensoriale – che tutti abbiamo la facoltà di non rispondere ad una domanda. Ma nell’ambito di un rapporto politico maggioranza/opposizione quando la minoranza (che esercita il suo ruolo istituzionale di opposizione) richiede una o più risposte ad una o più questioni che ritiene importanti, la risposta non è solo un dovere, è un obbligo. È scritto nella carta costituzionale. Non si tratta di un optional – dice Stefano Pastorelli – o di una concessione, il dibattito politico rappresenta la colonna vertebrale stessa del processo democratico che impone questo modo di agire e di comportarsi. Qui non parliamo di un mero fatto di educazione come essere puntuali agli appuntamenti (altro tasto molto dolente per la Proietti), si tratta di un dovere civico preciso. La sindaca Stefania Proietti non risponde. Per quale di questi tre motivi lo fa?”.
“Probabilmente per tutti e tre”, si risponde Stefano Pastorelli. “Non ha il coraggio di rispondere ai chiarimenti richiesti dall’opposizione sulle sue azioni di governo perché non ha argomentazioni serie da enunciare. Le sue scelte (poche e discutibili) sono prive di ogni riferimento a un programma o ad una strategia politica ben precise. Piuttosto sono dettate da situazioni contingenti e/o da prese di posizione assolutamente autonome che non tengono conto delle reali esigenze della città che è chiamata ad amministrare. Il suo ‘progetto politico/amministrativo’ di fatto non esiste, non è mai esistito e dunque, come stiamo purtroppo constatando, la sua azione amministrativa risulta priva di qualsiasi incisività. Si vive, insomma, alla giornata. Nonostante i grossissimi problemi che la città è chiamata giornalmente ad affrontare. Unita al fatto di non possedere una strategia è legata la seconda asserzione”.
“Alla sindaca, appare evidente – sostiene Stefano Pastorelli – non gliene frega niente degli altri. Lo ha già dimostrato più e più volte dall’inizio del suo mandato. Ha formato una giunta fantasma priva di qualsiasi peso politico e amministrativo, senza praticamente aver assegnato le deleghe ‘pesanti’, quelle che veramente contano, tenendole tutte per se. Governa senza il vero consenso della sua maggioranza. È noto e risaputo che il PD (suo maggiore azionista) abbia avuto ed abbia ancora più di un mal di pancia e sopporti con stoica rassegnazione la sindaca unicamente perché non può permettersi, dopo aver perso Terni, Spoleto, Umbertide nell’ultimo ciclo di consultazioni amministrative, di mettere in discussione uno degli ultimi comuni di peso governati dalla sinistra. La sindaca sta smembrando l’organico comunale. All’interno dell’organigramma ha stravolto ruoli e funzioni degli impiegati secondo una sua logica perversa che, alla fine, ha portato come risultato ad una specie di diaspora dei dipendenti. Tutti ormai sognano di abbandonare la scricchiolante nave di Assisi. Parecchi lo hanno già fatto. Il malumore, all’interno degli uffici è evidente e con il malumore, ovviamente, cresce il disservizio nei confronti dei cittadini”.
“Infine (e questa è la cosa più grave) – conclude Stefano Pastorelli – la sindaca lo fa apposta a non rispondere. Il suo smisurato ego, inversamente proporzionale alle sue capacità politiche, gli suggerisce di non rispondere. La sindaca è palesemente affetta dalla ‘sindrome del Marchese del Grillo’ e di conseguenza si comporta. Fortunatamente per noi, la nostra non è una monarchia e, anche se la Proietti non lo gradisce, siamo già a metà strada del mandato. E la gente è sempre più stanca di questo modo di amministrare. Stefania, se ci sei batti un colpo!”.
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