Dopo la conferenza stampa sul bilancio finale di Universo Assisi 2018 tenuta dal Comune, pubblichiamo il commento di Fabrizio Leggio su Facebook.
“La seconda edizione di Universo Assisi – scrive il consigliere di minoranza M5S – ha chiuso i battenti con i suoi PRO e i suoi CONTRO, come era ovvio che fosse. A scanso di equivoci metto subito in chiaro che non è mia intenzione sparare ad alzo zero su questo festival culturale ancora ai primi vagiti, in quanto sono sempre convinto della necessità di investirci per poter arrivare a raccogliere frutti negli anni a venire. Frutti culturali, ma anche frutti economici, indispensabili per dare un futuro a questa rassegna che vada oltre gli orizzonti di questa amministrazione. A mio modestissimo modo di vedere – scrive ancora Fabrizio Leggio – è comunque sbagliato mistificare la realtà sbandierando risultati mirabolanti che non ci sono stati nella realtà, ma bisogna fare una onesta analisi delle cose che già funzionano e delle tante che vanno ancora corrette, nell’ottica di arrivare al perfezionamento necessario”.
“In primis – sostiene il consigliere – credo che sia doveroso un ringraziamento a coloro che si sono adoperati sopra le forze per garantire una riuscita dal punto di vista dell’offerta culturale, in assenza di una struttura organizzativa di appoggio e fronteggiando gli inevitabili ritardi della macchina organizzativa pubblica. Fulvia Angeletti, Francesco Raspa, Maira Grassi, Carlo Bosco. Grazie al loro straordinario impegno, molte delle lacune di questo festival che ancora dobbiamo correggere, sono rimaste invisibili ai più”. Allo stesso tempo, però, “Oggettivamente questa rassegna risulta essere piuttosto eterogenea. Da una parte – scrive Fabrizio Leggio – abbiamo la sezione legata all’architettura, al design, arricchita quest’anno dalle installazioni visive di Ottomanelli e Trevisan. Questa è la sezione sulla quale si adopera la direzione artistica di Joseph Grima, è indubbiamente una sezione che si rivolge ad un pubblico di nicchia, ma è anche quella nella quale si sono iniziati ad intravvedere i primi embrioni di ritorno economico in termini di presenze. Numeri ancora infinitesimali, ma che lasciano ben sperare e incoraggiano ad insistere”.
“Poi – aggiunge Fabrizio Leggio – c’è la sezione teatrale, che fa capo alle capacità organizzative di Fulvia Angeletti. A mio modo di vedere, quest’anno, è quella che ha garantito il prodotto artistico più interessante e godibile e, grazie al format dei secret places, è appetibile anche e soprattutto al pubblico locale, che infatti ha riempito le serate. Poi c’è la sezione musicale, quella dove inevitabilmente ci si ritrova a dover affrontare le maggiori difficoltà. Innanzitutto per l’offerta che, più o meno nello stesso periodo, viene proposta da altre rassegne come Umbria Jazz, poi perchè è la sezione che richiede il maggior numero di risorse. Probabilmente – prosegue Leggio – io credo, sarà la sezione dove bisognerà osare di più. Magari aumentando il rischio di impresa: è molto difficile riempire una platea a 20 euro a biglietto per Antonella Ruggiero, lo è molto meno a 60 euro per Brian Eno, David Gilmour o Ennio Morricone”.
“Sicuramente, per quelli che sono gli obbiettivi di questo festival, bisogna puntare su eventi che siano un ‘unicum’, piuttosto che sull’avere una tappa di un tour di un artista che gira l’Italia per tutta l’estate. Quello che bisogna comunque fare al più presto – conclude Fabrizio Leggio – è individuare un soggetto organizzatore di appoggio, che possa prendere gli impegni con gli artisti per tempo, consentendo di avere un programma già a gennaio, e non ad un mese dall’inizio del festival. Altrettanto necessario è individuare un agenzia stampa nazionale ed internazionale, con la quale stipulare un contratto annuale già da settembre, per lavorare ad una promozione seria e programmata di quello che, checché se ne dica, è un festival che ancora non conosce nessuno. Il compito dell’amministrazione non può essere quello di organizzare in prima persona, perchè questo rallenta tutti i tempi all’infinito, quanto piuttosto deve essere quello di battere i pugni con vigore perchè la Regione e il Ministero, riconoscano la giusta attenzione anche al festival culturale della città di Assisi, come già fanno per tante altre rassegne. Diecimila euro di contributo regionale sono una vergogna. Federico Masciolini – l’appello finale di Leggio – datti da fare coi tuoi compagni di partito”.
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