La notte del Venerdì Santo ricorda la passione, la via crucis e crocefissione di Gesù che dopo tre giorni risorge. Quest’anno è una Pasqua 2020 ad Assisi (e non solo) diversa, una Pasqua segnata da una pandemia senza precedenti che ha mietuto vittime e dolore, da un virus che costringe tutti a stare a casa e quindi tutte le celebrazioni pasquali si svolgono a porte chiuse, senza la partecipazione dei fedeli. L’iniziativa è organizzata dal Comune, le fiaccole saranno fornite dalle Parti e dall’Ente Calendimaggio e saranno installate e accese grazie all’aiuto e con la supervisione dei vigili del fuoco.
Correlato: Le suggestive foto del rito della Scavigliazione ad Assisi
Ogni Venerdì Santo si snoda, per le vie della città, la straordinaria Processione dalla cattedrale di San Rufino alla Basilica di San Francesco: al ritorno da San Francesco a San Rufino le strade vengono illuminate dalle fiaccole, in segno di deferenza alle statue della Madonna e del Cristo Morto accompagnate dalla folla in preghiera. Una Processione che affonda le sue radici nei valori del cristianesimo e del francescanesimo, profondamente sentita da tutti i cittadini di Assisi, e che ogni anno richiama migliaia di persone alla condivisione della passione di Gesù. Per la Pasqua 2020 ad Assisi la processione non si terrà, ma l’amministrazione comunale, in accordo con la Diocesi e le Famiglie Francescane, ha organizzato un momento particolare, simbolico. Domani sera, all’imbrunire, saranno accese 400 fiaccole che illumineranno la Rocca Maggiore, il monumento più alto della città, visibile da ogni parte del territorio comunale e dai territori limitrofi.
Un altro momento speciale per la Pasqua 2020 ad Assisi si potrà vedere (attraverso le webcam online) già da stasera fino a sabato. La piazza di San Francesco ospiterà una croce formata da 140 lampade per ricordare gli eventi importanti della Settimana Santa, dall’Ultima Cena alla Via Crucis, alla Veglia Pasquale. “Un segnale di speranza, silenzioso, di vicinanza ai cittadini e alle cittadine di Assisi – ha spiegato il sindaco Stefania Proietti – verranno accese luci nella notte, per illuminare e scaldare i cuori nelle tenebre di questo Venerdì Santo del mondo. Dalla Rocca Maggiore, il fuoco segno di purificazione, di silenzioso omaggio e rispetto della città tutta, con la sua anima laica e religiosa, a Gesù che offre la sua vita per noi e, oggi, si fa malato di Covid-19 in un letto di terapia intensiva, sofferente, solo, lontano dagli affetti più cari. Quel fuoco con cui lo omaggiamo, come facevamo accendendolo per le vie della città in processione dalla Basilica di San Francesco verso la cattedrale di San Rufino, è il segno della speranza, della risurrezione, una fiammella di quel sole che risorge a Pasqua e che ci dà la speranza che supereremo anche questo momento di sofferenza senza confini”.
In merito al segno delle fiammelle questa la riflessione del Vescovo di Assisi monsignor Domenico Sorrentino: “Ci mancherà quest’anno l’intenso rito popolare della “scavigliazione”. Ci mancherà l’immagine lignea di Gesù morto, che tra Giovedì e Venerdì santo parla al cuore degli assisani e li mette in cammino tra la Cattedrale e la Basilica di San Francesco per una meditazione corale sulla morte di Cristo e il dolore straziante della Madre. Ci mancheranno le fiammelle che segnano questo cammino ed esprimono la partecipazione dell’intera Città. Questo Venerdì Santo è davvero speciale, e quasi “irreale”. Ma è carico di messaggio. Celebrerò l’azione liturgica in una Cattedrale vuota, ma porterò tutti nel cuore. Sentirò la vicinanza spirituale degli assisani anche nella venerazione dell’icona lignea di Gesù morto. Questa preghiera in solitudine richiamerà al nostro animo la situazione di tanti fratelli e sorelle che sono morti, soprattutto nel Nord Italia, venendo portati direttamente al cimitero, spesso senza il conforto delle ultime parole di preghiera e di affetto, e senza lasciare ai familiari nemmeno la consolazione di lacrime condivise”.
“Il ricordo della morte di Cristo – aggiunge il presule – riaccenda la nostra fede e ci infonda la certezza che Gesù è presente in mezzo a noi, condivide la nostra sofferenza, e con la sua Croce ci assicura salvezza e speranza. Per questo trovo bello che l’Amministrazione comunale di Assisi, anche in assenza della processione, non abbia voluto rinunciare al segno delle fiammelle, simbolo della partecipazione dell’intera Città, illuminando con esse la Rocca maggiore. Sono un segno per la Città, ma anche per quanti, da tutte le parti del mondo, guardano ad Assisi per la testimonianza di Francesco e Chiara. Siano, queste fiammelle poste sul monte, il segno del “fuoco” della loro santità ed esprimano la voglia di questa Città di offrire al mondo una calda testimonianza di fede e di amore, nella solidarietà con quanti maggiormente sono provati dalla malattia e dalla morte. Tante fiammelle fanno una grande luce. Sia il simbolo dell’avvenire che speriamo dopo questa grande prova”.
© Riproduzione riservata