Dopo quella di Santa Chiara, il vescovo Domenico Sorrentino, in occasione delle solenni celebrazioni di San Rufino 2018 lancia la visita pastorale. “È il momento di ripartire”, l’annuncio del presule, secondo cui “Riprendiamo lo spirito sinodale che deve costituire la maniera con cui noi camminiamo. Siamo in una fase altamente critica del nostro cristianesimo sia numericamente che qualitativamente, però, al tempo stesso, lo Spirito Santo ha acceso i suoi fuochi e aspetta che qualcuno si lasci accendere”.
“Desidero che questa nuova visita abbia un intenso carattere missionario. Faccio per questo appello ai sacerdoti e ai diaconi, alle persone di vita consacrata, ai laici più sensibili. In particolare mi aspetto un sussulto di impegno dai figli di Francesco, che in questa Città hanno la loro scaturigine”. Per dare nuovo slancio alla comunità il vescovo ha richiamato la lettera pastorale che consegnerà a settembre e che parte proprio dal mandato che il Crocifisso di San Damiano diede a San Francesco: ‘Va’, Francesco, ripara la mia casa’. “La Chiesa d’oggi – ha continuato – monsignor Sorrentino – ha bisogno di consolidare la sua fede e di diventare tutta missionaria. La missione non riguarda più solo Paesi lontani. La missione è tra di noi. È l’indicazione che ci viene dalla Evangelii Gaudium, il documento programmatico del nostro Pontefice. Dopo otto secoli mi pare che la voce del Crocifisso di san Damiano incalzi ancora il figlio prediletto di questa chiesa, e con lui tutti noi: ‘Riparti, Francesco, ripara la mia casa’. Viene spontaneo applicare oggi queste parole anche al nostro Patrono: ‘Riparti, Rufino, ripara la mia casa’”. Ma quale è la casa che deve essere riparata? “Mi diffonderò ampiamente su questo nella lettera pastorale – ha detto – . Mi basti qui accennare agli ambiti più rilevanti: la casa della preghiera, la casa della comunione, la casa della solidarietà. Tornerò per questo da voi, in tutti i centri e i borghi della nostra diocesi. Verrò non come ispettore – ha sottolineato Sorrentino – ma come un padre, desideroso di incontrarvi, di ascoltare le vostre sofferenze, di far miei i vostri problemi, mettendomi accanto a voi nel condividere il desiderio di un impegno maggiore nella vita cristiana. Solo una rinnovata consapevolezza della responsabilità che incombe su tutti i battezzati, superando il clericalismo per uno stile di una Chiesa – famiglia, ci aiuterà ad affrontare la fatica crescente di assicurare il servizio presbiterale a tante piccole comunità”.
Al termine alla messa per San Rufino 2018, il cancelliere diocesano suor Alessandra Rusca ha letto il decreto di indizione della visita pastorale che inizierà il prossimo 16 settembre, in occasione della consegna della lettera pastorale. “Allo scopo di dare un’espressione simbolica al carattere missionario di questa visita – si legge nell’atto – tale consegna avverrà presso la Porziuncola, nella Basilica papale di Santa Maria degli Angeli, da dove otto secoli fa partì il grande cammino di rinnovamento generato dal carisma di Francesco. La visita – continua il decreto – si svolgerà in tre anni, secondo i calendari programmati d’intesa con i vicari foranei: nel 2019 nelle zone pastorali di Assisi e Nocera Umbra; nel 2020 nelle zone pastorali di Santa Maria degli Angeli e Gualdo Tadino, nel 2021 nella zona pastorale di Bastia Umbra”.
Con la solennità di San Rufino 2018 il vescovo Sorrentino ha reso note alcune nomine a decorrere dal 1° settembre. Il nuovo vicario generale sarà Jean Claude Hazoumé Kossi Anani, già parroco di Passaggio e Bettona e vicario episcopale per la pastorale che prende il posto di don Maurizio Saba, a sua volta nominato vicario episcopale per il clero. Don Cesare Provenzi, priore della cattedrale di San Rufino è stato nominato vicario episcopale per l’economia al posto di don Aldo Mataloni, mentre don Marco Armillei prende il posto di don Jean Claude come vicario episcopale per la pastorale. L’annuncio dei nuovi incarichi è stato salutato da un caloroso applauso da parte di tutto il clero diocesano presente.
Foto © Mauro Berti
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