Il matrimonio ad Assisi? Si può fare (quasi) solo se residenti nella città serafica, visto che sposarsi nella città di San Francesco è una cosa seria, non uno spettacolo perché piace una chiesa o il panorama. Lo spiega il vescovo Domenico Sorrentino, che da qualche tempo respinge alcune richieste ‘straniere’. Ironizzando, forse anche per il loro bene, stando ai dati. Ma il rischio è che sposarsi ad Assisi diventi una moda. E Sorrentino lancia un altolà.
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Dall’inizio dell’anno, sono state celebrati nella diocesi di Assisi, Nocera Umbra e Gualdo Tadino 159 matrimoni, 90 non autoctoni. “Per molti c’è soltanto un motivo estetico – ha spiegato il presule ad Avvenire – piace una chiesa, un panorama, il contesto culturale e spirituale, e si decide di venire ad Assisi. Ma i motivi per preferire le proprie parrocchie di origine sono importanti”.
Considerato che sposarsi è anche un percorso all’interno della parrocchia, i parroci celebranti un matrimonio ad Assisi, di persone che non vi risiedono, dovrebbero dare per buona la volontà di sposi, mai visti prima, a impegnarsi nel matrimonio cristiano.
Peccato che, scrive Avvenire ripreso da Repubblica, ci sarebbe un’incidenza maggiore di casi di nullità matrimoniale in nozze celebrate ad Assisi. Ci sono anche tante coppie felici sposatesi ad Assisi, ma ultimamente è come se gli sposi troppo impegnati a cercare la scenografia perfetta avessero tralasciato di concentrarsi sulle implicazioni del passo intrapreso.
E quindi, “senza respingere nessuno, e dicendo no con grande garbo”, si consigliano soluzioni alternative. Detto infatti che il matrimonio ad Assisi è sempre possibile, se la scelta è motivata dalla devozione per San Francesco, il consiglio è ad esempio di fare della città la meta del viaggio di nozze per “una messa di ringraziamento e una benedizione speciale”.
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