In occasione della Giornata Internazionale del Lascito Solidale 2018 (il 13 settembre, ndr), l’Istituto Serafico di Assisi rilancia la campagna di informazione e sensibilizzazione “Scegli di non morire mai”, per promuovere una corretta conoscenza del lascito solidale e ricordare quanto ogni singolo atto di generosità possa essere fondamentale per garantire un futuro di speranza ai fragili ospiti di cui da sempre si prende cura.
Come esempio di Lascito Solidale, il Serafico ricorda “lo straordinario gesto di Monsignor Sergio Goretti, Vescovo emerito di Assisi, Nocera Umbra e Gualdo Tadino che prima di morire, nel giugno 2012, ha lasciato un’eredità considerevole al Serafico, per garantire ai suoi piccoli ospiti cura, assistenza e speranza per il futuro. Grazie a questo importante lascito – è scritto in una nota della struttura – il Serafico ha potuto sostenere gli investimenti per il progetto di ampliamento e di ristrutturazione della Residenza Vendramini, che prevede la realizzazione di una struttura totalmente rinnovata, con spazi più ampi, che permetterà ai bambini e ai ragazzi del Serafico una vita ancora più agevole e sicura. Saranno inoltre realizzati ambulatori, laboratori di attività didattica e palestre, strutture fondamentali per il percorso riabilitativo dei piccoli ospiti e per le loro possibilità di vita e di cura. Parte del lascito solidale di Mons. Goretti verrà investita per la ridefinizione di uno spazio teatrale che ospiterà i laboratori di arteterapia e per la realizzazione di una nuova radio, che coinvolgerà i ragazzi con un ricco palinsesto fatto di musica e approfondimenti”.
“Nel nostro Paese – Ha dichiarato Don Cesare Provenzi, esecutore testamentario di Mons. Sergio Goretti – purtroppo esistono ancora delle resistenze culturali nei confronti del lascito solidale, probabilmente perché nell’immaginario collettivo è sempre stato percepito con una valenza negativa, che lo ricorda spesso come un elemento di divisione piuttosto che di congiunzione. Da questo punto di vista il testamento di Mons. Goretti rappresenta un esempio di unione per tutti noi e contemporaneamente racchiude in sé la consapevolezza che lo ha accompagnato durante gli anni del suo episcopato, ovvero che il Serafico fosse la sua seconda famiglia. Era infatti evidente che Mons. Goretti pensasse da tempo al Serafico, e non solo come eventuale destinatario di un suo lascito solidale. Lo considerava la sua cattedrale, nel senso di “cattedra”, simbolo della reale responsabilità di un Vescovo, soprattutto nei confronti dei più fragili. Oggi Mons. Goretti sarebbe ancora più orgoglioso della scelta fatta, perché le strutture che verranno realizzate per i ragazzi del Serafico, i laboratori e le attività didattiche, garantiranno loro un futuro migliore ed una vita pienamente vera, come lui stesso desiderava per i ragazzi”.
“È un gesto molto semplice quello del lascito solidale – aggiunge la presidente del Serafico, Francesca Di Maolo – che consente a opere come la nostra di proseguire negli anni con il cammino di cura e di sostegno intrapreso. Grazie alla straordinaria generosità di Mons. Goretti oggi possiamo realizzare un sogno. La musica e il teatro rappresentano per i ragazzi del Serafico gli strumenti per esprimere il loro essere nel mondo. Sono le loro emozioni che prendono vita, sono il rumore delle loro difficoltà, il silenzio dei loro momenti di isolamento, lo sforzo di voler comunicare agli altri le sfumature della propria bellezza interiore. Il laboratorio musicale e teatrale, avviato ormai da tempo al Serafico, lavora per permettere ai ragazzi di annullare i limiti della disabilità e conquistare quella consapevolezza di vita piena che abbatte la diversità. Non vediamo l’ora di inaugurare questi nuovi spazi pensati e realizzati appositamente per il benessere dei nostri ragazzi”. “Per enti come il nostro Istituto – conclude Stefano Malfatti, direttore comunicazione e raccolta fondi del Serafico – il lascito è una risorsa significativa in quanto è grazie alla generosità di molti che possiamo realizzare nuovi progetti, sostenere cure innovative o svolgere delle politiche di ammodernamento alla struttura. Il lascito solidale è un atto di responsabilità anche verso noi stessi, esplicitando le proprie volontà; verso la propria famiglia, fornendo indicazioni su come utilizzare il proprio patrimonio e verso quelle realtà che si prendono cura della vita altrui”.
Anche il Serafico si è dotato di una piccola guida al lascito solidale che è possibile richiedere direttamente all’Istituto (Tel. 075/812411) o tramite il sito web: www.lasciti.serafico.org
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