Il Consiglio Comunale di Assisi ha approvato all’unanimità la mozione Stop bombe per la guerra in Yemen. Un fatto importante e significativo, sia dal punto di vista dell’oggetto del provvedimento – Assisi ribadisce la ferma contrarietà alla guerra – sia dal punto di vista politico, perché questo atto raccoglie il consenso di tutti i consiglieri. Questo passaggio è arrivato alla vigilia della Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, celebratasi il 20 novembre, per non dimenticare che le prime vittime dei conflitti sono proprio i bambini.
La mozione Stop bombe per la guerra in Yemen è stata presentata dalla forza civica Assisi Domani, illustrata dal consigliere Carlo Migliosi, e condivisa a pieno dal sindaco Stefania Proietti che in aula, con toni commossi, ha sottolineato come Assisi debba continuare a essere luogo di costruzione di pace e dialogo, nel nome della fratellanza e dell’accoglienza, un laboratorio per nuovi schemi di sviluppo sostenibile con il perseguimento del bene comune .
Il senso della mozione è che non si può restare indifferenti di fronte a quello che accade nello Yemen, come in altre parti del mondo dove scorre sangue grazie anche alle armi prodotte in Italia. “L’occasione di oggi è rompere il silenzio – ha detto il sindaco Proietti – e lo facciamo da Assisi, dalla nostra città, che è il simbolo della pace nel mondo, perché i governi purtroppo non si muovono, né quelli precedenti né quello attuale, e con questa mozione dimostriamo di avere coraggio e di avere coraggio non ci si deve mai pentire, ci si deve vergognare invece dell’indifferenza di fronte alla morte di uomini, donne e bambini. E se anche gli ottomila Comuni d’Italia diranno la stessa cosa vuol dire che il no alle guerre e al traffico di armi sarà più forte”.
Migliosi è partito ricordando in assemblea la morte della bambina Amal, simbolo della sofferenza dei bambini yemeniti, avvenuta il giorno 1 novembre e i vari eventi luttuosi come l’uccisione in un bombardamento di 40 bambini centrando uno scuola bus: “Fatti come questi rappresentano ferite nelle coscienze di tutti”. Nella mozione Stop bombe per la guerra in Yemen, Assisi Domani ha riportato alcuni dati, come quelli che pervengono attraverso vari organismi internazionali come la relazione dell’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani dell’agosto 2018 o la risoluzione del Parlamento europeo del 4 ottobre 2018: «il conflitto in atto nello Yemen è giunto al quarto anno e più di 22 milioni di persone necessitano di sostegno umanitario; le persone in condizioni di insicurezza alimentare sono più di 17 milioni e, di queste, oltre otto milioni versano in uno stato di grave insicurezza alimentare e rischiano di morire di fame»; che in particolare la popolazione più colpita sono le donne e i bambini, che «dal marzo 2015 più di 2.500 bambini sono stati uccisi, oltre 3.500 sono stati mutilati o feriti e un numero crescente di minori è stato reclutato dalle forze armate sul campo».
Nella mozione Stop bombe per la guerra in Yemen il Consiglio Comunale impegna il Sindaco e la Giunta a dichiarare l’assoluta contrarietà alla fabbricazione di armi e materiale destinato ai Paesi in conflitto nel territorio italiano; la propria volontà di promuovere azioni e progetti per la realizzazione di concrete ed effettive politiche di disarmo e di pace; la volontà della Città di Assisi di porsi come luogo di costruzione di rapporti internazionali di pace e solidarietà e di impegnarsi a promuovere, insieme agli altri comuni convergenti su questi stessi intenti e alle associazioni e ai comitati di cittadini cointeressati, ogni azione perché governo e parlamento italiano diano attuazione ai principi costituzionali e alle risoluzioni del parlamento europeo bloccando l’esportazione di armi e articoli correlati prodotti in Italia o che transitino per l’Italia, destinate all’Arabia Saudita ed a tutti i Paesi coinvolti nel conflitto armato in Yemen.
Invita quindi a sollecitare l’attuazione della legge 185/90, con riferimento anche alle specifiche disposizioni e obblighi in materia di riconversione delle fabbriche di armi e del Trattato Internazionale sul Commercio di Armamenti perché non è accettabile che, ancora oggi, interi territori del nostro Paese siano consegnati al ricatto tra il lavoro assicurato dalla filiera delle armi e il rischio della disoccupazione; a sostenere l’adozione, con effettive risorse, da parte del governo nazionale di efficaci misure di politica economica e industriale per liberare il nostro Paese, a cominciare dal Sulcis Iglesiente, da ogni irragionevole conflitto tra la dignità del lavoro e il diritto alla vita per tutti.
Il Consiglio Comunale ha accolto la mozione Stop bombe per la guerra in Yemen votando all’unanimità il documento, dando il senso della continuità alle scelte che Assisi ha già fatto; optare per una Tesoreria Disarmata, lanciare l’appello al Presidente della Repubblica del 27 gennaio 2018 “che è a partire dalle città che si costruiscono reti vitali di giustizia e pace tra i popoli”.
In conclusione da Assisi, città capofila, arriva un messaggio forte, fortissimo di pace, contro la guerra in Yemen. E arriva da tutti i consiglieri presenti in Consiglio Comunale. Una votazione rilevante quella di ieri della mozione portata da Assisi Domani e che ha ricevuto il consenso di un’assemblea che con sensibilità ha voluto firmare un testo che rappresenta un grande segnale nella conquista della pace, in linea e coerenza con lo spirito di Assisi.
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