Dopo il servizio di Striscia La Notizia ripreso anche da AssisiNews, l’assisano Fabrizio Leoni ci tiene manda alla redazione alcune precisazioni che sono relative alla trasmissione Mediaset e che riportiamo comunque per completezza di informazione.
“Sono il responsabile sviluppo software della azienda citata da Striscia la Notizia con sede in Emilia-Romagna. Sviluppiamo software per punti cassa (hotel, ristoranti, bar, vendite al dettaglio ecc..). Ci siamo occupati anche di tante app mobile ed abbiamo copertura a livello nazionale. La nostra azienda non distribuisce in piattaforma (Apple Store, Google Play ecc..) le proprie app, ma con applicazioni IN HOUSE (direttamente sui dispositivi che vendiamo). Ci appoggiamo ad alcuni concessionari, al fine di dare copertura a tutto il territorio nazionale. A questi concessionari viene demandata l’assistenza tecnica dei nostri prodotti. Nel caso specifico parliamo di un concessionario di una solo regione italiana specifica. La app doveva essere aggiornata, come da nostre comunicazioni, in base ai vari decreti che di volta in volta adeguavano le regole del Green Pass”.
“La app Green Pass – scrive Fabrizio Leoni – si appoggia direttamente all’engine (cuore della app), del Ministero della Salute. Ci limitiamo solamente ad effettuare le operazioni di stampa dei tagliandi oltre che altre funzioni come il controllo dei fornelli di accesso per le aziende. Il fatto che i dati fossero visibili, è dipeso dal fatto che da novembre, la app non è stata mai aggiornata dal rivenditore. Quindi, ciò che abbiamo detto a Striscia la Notizia, è che doveva essere aggiornata e che avremmo mandato una nuova comunicazione a tutti i concessionari, esortandoli ad aggiornare per problemi relativi alla privacy. Sia da Striscia che dai relativi articoli di risonanza nazionale – precisa Leoni – sembra che la nostra società sia stata colta impreparata, e che debba correre ai ripari aggiornando la propria applicazione. La realtà è che essa è perfettamente aggiornata e funzionante. La responsabilità, pur restando in capo a noi è di colui che non ha provveduto ad aggiornare quando richiesto. Se il concessionario avesse aggiornato, il problema non si sarebbe mai manifestato. La precisazione sta nel fatto che la nostra azienda – dice Leoni – non ha atteso che Striscia rilevasse il problema, ma ha seguito passo passo tutte le modifiche ai decreti, adeguando tempestivamente tutte le applicazioni in giro per l’Italia. Purtroppo l’unica cosa che non potevamo controllare, ha portato a questo problema”.
“Nel luogo dell’intervista – sottolinea Fabrizio Leoni – avevamo a disposizione un totem. Uno degli autori, si è precipitato a testarlo immediatamente prima dell’intervista. Si è accorto immediatamente della differenza tra quello che avevano documentato e quello che vedeva con i suoi occhi, sostenendo che così andasse bene e che “fosse diverso”. Ad onor del vero abbiamo invitato Striscia a verificare le app seguite direttamente da noi (nella regione di competenza, ndr), a dimostrazione della coerenza di quanto sopra detto. Abbiamo inoltre identificato il cliente che ha mostrato tale criticità e provveduto all’immediato aggiornamento del software. Questo aggiornamento riguarda solo i dispositivi Android e non quelli Apple che hanno un controllo più diretto sugli aggiornamenti”.
Infine, Fabrizio Leoni precisa: “Vorrei inoltre fare una piccola digressione, questa però, solo a titolo personale e senza cercare attenuanti o giustificazioni. I dati che venivano visualizzati, in teoria, non sono alla mercé di tutti. La app infatti, una volta scannerizzato il codice, non mostrava quei dati. Solo scorrendo col dito sullo schermo era possibile visualizzare quelli più personali. Dopo 3 secondi la stessa maschera si chiude, rendendo impossibile la loro visualizzazione da altri utenti anche se in fila. Per quanto riguarda la stampa del ticket, rappresenta un certificato personale che non doveva servire ad altro che a certificare la propria identità, qualora richiesto”.
© Riproduzione riservata