Anche l’Umbria è toccata dalla mobilitazione (previsto oggi, sabato 18 marzo 2017) delle sigle dell’autotrasporto UNATRAS (Fita-CNA, Confartigianato Trasporti e FAI), anche se considerata la peculiare situazione conseguente al terremoto dell’ottobre scorso, non prenderà la forma di cortei lumaca di camion o sit-in di protesta presso i nodi stradali, ma invece di comunicazione attraverso i media delle proprie ragioni.
L’obiettivo della mobilitazione – spiega Carlotta Caponi segretario FAI Umbria – è quello porre all’attenzione dell’opinione pubblica, delle forze politiche e del governo i gravi problemi dell’autotrasporto italiano e l’insoddisfazione per la mancanza di risposte su questioni decisive per la sopravvivenza del sistema delle imprese di autotrasporto nazionale. Le principali richieste del settore dell’autotrasporto sono la determinazione mensile dei costi indicativi di esercizio dei diversi servizi di trasporto; la attivazione di strumenti volti a garantire l’effettiva trasparenza e regolarità del mercato nazionale ed internazionale dei trasporti, attraverso il rilancio e la definitiva messa a regime del portale della regolarità dell’autotrasporto, gestito dall’albo nazionale, e azioni di contrasto efficaci e coordinate con quelle di altri Paesi europei contro la concorrenza estera sleale ed illegale e contro qualsiasi forma di abusivismo; l’ottenimento di sanzioni effettive e norme disincentivanti per chi non rispetti i tempi di pagamento dei servizi di trasporto; lo sblocco del rilascio delle autorizzazioni per i trasporti eccezionali, semplificando gli adempimenti a carico delle imprese; il pieno funzionamento delle Motorizzazioni Civili.
Confermando la propria adesione alla mobilitazione nazionale degli autotrasportatori indetta per sabato da Unatras, le tre associazioni di categoria sottolineano che gli autotrasportatori scendono in campo per criticare le politiche del governo in tema di trasporti e l’assenza di risposte ai nodi più volte presentati nei tavoli istituzionali. Senza risposte, hanno spiegato i dirigenti delle tre sigle, sono rimaste le nostre richieste sulla presenza di regole certe nel settore a partire da politiche, condivise con gli altri Paesi europei, in grado di fermare la concorrenza sleale estera e l’abusivismo; oppure ai tagli delle risorse per il settore, primo fra tutti quello relativo alle cosiddette “deduzioni forfetarie” fondamentali per la sopravvivenza delle aziende del settore; alle promesse e mai stanziate risorse economiche per favorire l’intermodalità e il trasporto merci via mare come il mare-bonus. Come senza risposte è rimasta la necessità più volte espressa di vere sanzioni nei confronti di chi non rispetta le tempistiche di pagamento alle aziende di trasporto.
UNATRAS – si legg in una nota – denuncia il malcontento di tanti piccoli e medi imprenditori costretti a fare i conti con una normativa complessa e inapplicata e con garanzie insufficienti. In ballo c’è la stessa sopravvivenza di un sistema nazionale di aziende di autotrasporto e quindi di una fetta importante del Pil italiano. L’associazione unitaria del trasporto si aspetta dal governo e dal ministro Delrio risposte certe. Le Associazioni Umbre di riferimento (Fita-CNA, Confartigianato Trasporti e FAI Umbria) ribadiscono con forza che, qualora il Governo continui a sottrarsi ad un necessario confronto serio sulle problematiche del settore, il fermo dell’Autotrasporto diventerebbe l’unica strada da percorrere, e, in quel caso, anche le aziende Umbre non si sottrarranno a questa forma di protesta, tanto grave quanto, necessaria.
© Riproduzione riservata

