Nella giornata del 24 febbraio la Russia ha attaccato l’Ucraina, ufficialmente per difendere i separatisti delle province orientali filorusse dell’Est, in sostanza per rovesciare il governo. L’annuncio dell’invasione è stato dato da Vladimir Putin in un video messaggio diffuso alle 6. Le truppe russe sono entrate nel Paese da quattro punti diversi: Crimea, Kharkhiv, Lugansk e Bielorussia, facendo seguire l’attacco di terra a quello dal cielo. Le vittime sarebbero già decine e – secondo l’Ansa – forti esplosioni e scontri sono stati riferiti a Odessa, Kharvik, Mariupol, Leopoli e a Kiev. Secondo la presidenza ucraina, “più di 40 soldati ucraini e circa 10 civili sono stati uccisi”, e si contano anche 18 morti fra cui 10 donne, in un raid russo su Odessa. Sul fronte opposto sarebbero stati abbattuti “cinque aerei e un elicottero russi” e “circa 50 occupanti” sarebbero morti. Bloccata la navigazione nel mare d’Azov. Mosca annuncia “Annientate le difese aeree” ucraine e denuncia “vittime civili nel Donbass”, Kiev chiama i civili alle armi e fa appello alla donazione di sangue per i soldati feriti.
E da Assisi, arriva l’appello del Centro Internazionale per la Pace fra i Popoli di Assisi, da sempre al servizio della Pace. “Il centro esprime sgomento, tristezza e ferma condanna per l’ennesimo atto di irresponsabilità che ricerca la soluzione ai problemi dei Popoli in atti di guerra abbandonando il dialogo. Di tutto questo caos, pervasi da un senso di incredulità e impotenza, ci rimane solo la certezza del dolore che simili atti infliggono inevitabilmente alle popolazioni coinvolte. Che ne sarà ora di tutte quelle persone innocenti? Di tutti coloro costretti alla fuga? La guerra è sempre e comunque priva di senso. È un atto di disprezzo dell’uomo verso sé stesso e per il quale nessun tipo di giustificazione è accettabile. No alla guerra – conclude il centro – no a questa follia”.
Da Assisi arriva anche un appello alla pace in Ucraina sottoscritto giovedì 24 febbraio dal vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, dalle Famiglie Francescane e dal sindaco di Assisi, Stefania Proietti. L’appello al cessate il fuoco in Ucraina è firmato dall’ArciVescovo, Monsignor Domenico Sorrentino, Stefania Proietti Sindaco di Assisi, da fr. Marco Moroni ofm conv, Custode della Basilica Papale, da fr. Francesco Piloni, Ministro Provinciale Umbria – Sardegna, don Tonio Dell’Olio, presidente commissione Spirito di Assisi, Fr. Matteo Siro ofm, ministro della Provicia dei Frati Minori Cappuccini del Centro Italia, Fr. Paolo Benanti che ricopre il ruolo di Ministro della Provincia di San Francesco d’Assisi del Terz’Ordine Regolare.
“La comunità cittadina e la comunità ecclesiale di Assisi, custodi del messaggio di pace di San Francesco e Santa Chiara non possono restare in silenzio di fronte alla guerra che torna ad affacciarsi nel vecchio continente. A chi la sta fomentando e avviando, con conseguenze che possono essere terribili, gridiamo: in nome di Dio, dell’umanità e del buon senso, fermatevi! Vogliamo farci voce innanzitutto delle vittime che la guerra non la scelgono ma la subiscono e vogliamo farci eco delle parole di Papa Francesco che, rivolgendosi “a tutti, credenti e non credenti”, ha richiamato l’insegnamento di Gesù “beati i costruttori di pace” sottolineando “l’insensatezza diabolica della violenza”.
Per questo chiediamo a tutte le forze in campo di rinunciare all’uso della forza e di ritornare al tavolo del dialogo e del negoziato, a ridare la parola alla diplomazia e alla politica che, per sua stessa natura, deve essere sempre al servizio del bene. Ci rivolgiamo all’Organizzazione delle Nazioni Unite che nasce proprio per “salvare le future generazioni dal flagello della guerra” affinché torni a esercitare un ruolo centrale in questa crisi. Per riproporre questi valori primari, presso le sedi comunali di Assisi sarà esposta da oggi la bandiera della pace: sia un segno per tutti, cittadini, pellegrini e turisti. L’Amministrazione Comunale chiederà alle scuole di portare, il 2 marzo, scolari e studenti a sostare in silenzio nella piazza del Comune anche per pochi minuti per riflettere sul valore centrale della pace. Nello stesso tempo l’Amministrazione chiede alle bambine e ai bambini, alle ragazze e ai ragazzi di tutte le scuole di Assisi di preparare messaggi, tantissimi messaggi, nella forma del disegno o delle parole più semplici che il Comune farà arrivare ai presidenti di Ucraina e Russia oltre al Segretario delle Nazioni Unite: un appello di pace che giunga dai più piccoli e che tocchi i cuori di chi ha nelle proprie mani le sorti del mondo.
Questi piccoli segni vogliono levare, da Assisi, un appello alla pace, per risvegliare in tutte e tutti il desiderio sincero della pace autentica che non passa mai attraverso la via della guerra ma solo attraverso il dialogo e la comprensione reciproca. La Diocesi, da parte sua, invita i fedeli alla preghiera costante, facendolo in modo speciale, con il coordinamento della Commissione Spirito di Assisi, sabato 26 febbraio alle ore 21, nella Basilica di Santa Maria degli Angeli con una veglia di preghiera, domenica 27 febbraio, giornata mensile di preghiera per la pace, con un’intenzione di preghiera in tutte le Sante Messe e specie nella messa presieduta dal vescovo a mezzogiorno nella Basilica di San Francesco; il 2 marzo, giornata indicata dal Papa, con un avvicendamento nell’adorazione eucaristica nella Chiesa di S. Maria sopra Minerva, nel cuore della città.
Ci facciamo interpreti del sentimento della comunità civile e religiosa di Assisi – conclude l’appello – per esprimere la ferma condanna della guerra e della violenza, di ogni forma di sopruso e di aggressione, e al contempo per gridare al mondo che la pace è possibile e che ciascuno di noi ha un ruolo e per questo nessuno deve rimanere indifferente! Francesco e Chiara ci insegnano a sognare l’impossibile e a sperare anche nelle situazioni più disperate. Da Assisi, città messaggio della pace e per la pace, chiediamo a tutti coloro che ne hanno il potere, di fermare ogni atto di violenza e di fare spazio alla diplomazia, al dialogo, alla speranza, alla pace!”.
Nella mattinata di venerdì 25 febbraio, il Partito Democratico di Assisi “In relazione al conflitto tra Russia e Ucraina il Partito Democratico di Assisi esprime solidarietà al popolo ucraino e condanna l’uso della forza come strumento di aggressione e risoluzione delle controversie, richiamandosi alla nostra Costituzione e al suo netto no alla guerra. Sostiene inoltre tutte le azioni che il PD ha intrapreso a livello regionale e nazionale perché il ruolo dell’Italia sia quello di favorire il cessate il fuoco nel più breve tempo possibile, al fine di riattivare i canali diplomatici come unico strumento per la risoluzione della crisi. Le immagini delle esplosioni e della metropolitana usata come rifugio antiaereo riportano la nostra mente a momenti drammatici che il nostro continente ha già vissuto e sono un monito a non dare per acquisite le conquiste di pace e libertà e a lavorare perché la politica sia all’altezza delle sfide che deve affrontare, non ultima quella di un impegno reale e concreto per costruire una cultura di pace”.
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