Riceviamo e pubblichiamo da Mario Bellini una nota sull’aeroporto di Perugia con alcune idee per valorizzarlo
“In relazione alle evidenti difficoltà in cui viene a trovarsi l’aeroporto “San Francesco di Assisi” (vedi riunione straordinaria della prima commissione convocata dalla presidente Federica Lunghi), vorrei contribuire fattivamente al dibattito fornendo alcune interpretazioni soggettive. Premesso che l’Umbria, secondo i dati di Mediobanca-Svimez, ha il peggior andamento del Pil fra tutte le regioni italiane, penso che l’aeroporto di Perugia potrebbe rappresentare, adottando idee innovative, un importante piattaforma di rilancio non solo per il nostro territorio, ma per l’intera regione. Occorre vedere il problema sotto un’ottica diversa da quella che fino ad ora è stata presa in considerazione”.
“Si è purtroppo rilevato che il turismo religioso, il turismo estivo, i voli per paesi dell’est, i voli per i pendolari ecc. da soli non sono sufficienti al raggiungimento di una piena autonomia economica, pertanto – e questo è il suggerimento del cittadino/lettore – proviamo a considerare l’aeroporto di Perugia, grazie soprattutto alla sua collocazione geografica, come il terzo scalo di Roma ed il secondo di Firenze. Ciò spianerebbe la strada al traffico internazionale e risolverebbe seduta stante tutti i problemi di Assisi, Perugia, Provincia e Regione. A questo punto entra in scena l’alta velocità ferroviaria a cui l’aeroporto dovrà essere connesso che ci permetterà di raggiungere la città eterna in poco più di un’ora altrettanto dicasi per Firenze”.
“A tale proposito – aggiunge Bellini – analizzando alcuni scali internazionali, si possono facilmente riscontrare singolari analogie quali ad esempio l’aeroporto di Stansted che è uno delle aerostazioni di Londra il cui centro viene raggiunto in pullman in non meno di un’ora e trenta; l’aeroporto di Girona utilizzato per raggiungere Barcellona si trova ad oltre 100 km da essa ed il tempo impiegato a raggiungere il centro anche qui è di circa un’ora e trenta, stesso discorso per l’aeroporto Beauvais di Parigi. Tutti disponibili a prezzi competitivi e tutti affollati di turisti. Perciò mi chiedo perché il nostro aeroporto di Perugia “San Francesco” debba vivacchiare a stento e reggersi sulle “offerte” ricavate da imposte di soggiorno, quando invece con la giusta calibratura potrebbe trainarci verso traguardi finora impensati? Basterebbe portare l’alta velocità alla stazione di Bastia Umbra sottoporla ad un appropriato maquillage e collegarla tramite people mover, oppure con un semplice servizio di bus-navette, al “nostro” e il gioco è fatto. Qui se non vogliamo rimanere gli ultimi della classe dobbiamo avere il coraggio di osare, di immaginarci in un contesto diverso da quello attuale “Squillan le trombe” diceva il Fortini!”
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