Catiuscia Marini si è dimessa da presidente della Regione Umbria. Inevitabile dopo che, nella mattinata, era arrivato un mezzo ‘out’ dal segretario Nicola Zingaretti dopo le ultime rivelazioni dello scandalo sanità. “Confido nel senso di responsabilità e nelle valutazioni della presidente Marini perché faccia ciò che è meglio per l’Umbria e la sua comunità”. Obiettivo, evitare anche il tracollo alle elezioni. Europee, e amministrative, visto che in Umbria si vota in 63 comuni su 90.
Ad aprire il fuoco, in mattinata, Carlo Calenda. L’ex ministro aveva parlato esplicitamente dell’opportunità di un passo indietro da parte della governatrice. Poi, Zingaretti. “Attendiamo di verificare le valutazioni della presidente. Ulteriori provvedimenti non sono all’ ordine del giorno”, aveva spiegato in mattinata il segretario dem. I capigruppo di maggioranza in Consiglio regionale Chiacchieroni, Rometti e Solinas in una nota avevano confermato “la fiducia alla presidente Catiuscia Marini ed al suo operato in questi giorni in cui è sottoposta ad una forte pressione mediatica”.
La presidente della Regione avrebbe raccomandato, secondo chi indaga, la parente di un ex funzionario della LegaCoop dicendo “mettetela dentro”. Il Corriere dell’Umbria riporta un dettaglio in più, come ricorda huffingtonpost.it. Il direttore dell’ospedale di Perugia Emilio Duca si sfoga con il direttore amministrativo Maurizio Valorosi: “Ho portato le domande a la Marini, gli ho dato cinque giorni di tempo. Adesso vedemo com’è la situazione. A me m’ammazza, questo è il problema”. Duca è preoccupato perché la concorrente raccomanda dalla presidente Marini non ha superato la prima prova del concorso nonostante le avesse consegnato le domande cinque giorni prima. Sullo scandalo sanità le minoranze in regione avevano presentato tre mozioni, che avrebbero dovuto essere discusse martedì 23 aprile. (Continua dopo il video)
Catiuscia Marini si dimette, la lettera di addio
“Io sono una persona perbene – ha detto Catiuscia Marini nella lettera con cui ufficializza l’addio – per me la politica sempre stata fare gli interessi generali, da sindaco della mia città, da europarlamentare e in questi anni di presidente di regione. Quello che sta accadendo non solo mi addolora ma mi sconvolge – prosegue – e sono sicura che ne uscirò personalmente a testa alta perché, credetemi, io non ho niente a che fare con pratiche di esercizio del potere che non siano rispettose delle regole e della trasparenza, rifuggendo sempre da consorterie e gruppi di potere. Le istituzioni vengono prima delle persone che le guidano – dice – che non possono avere ombre che rafforzerebbero il già difficile rapporto di fiducia con i cittadini”.
“Ritengo doloroso ma giusto rassegnare ora le mie dimissioni da presidente della Regione Umbria – spiega Catiuscia Marini – perché ritengo di tutelare così l’istituzione che ho avuto l’onore di guidare, salvaguardare l’immagine della mia regione e della mia comunità e al tempo stesso avere la libertà di dimostrare la mia correttezza come persona e come amministratore pubblico. So così di fare la cosa più giusta e più coerente con i miei valori, quelli della mia famiglia con quelli della comunità politica a me più vicina”.
“Ringrazio chi in questi giorni difficili e complessi mi ha dato fiducia e attestati di stima. Mi pare importante mandare un saluto a tutti gli umbri e alle popolazioni della Valnerina, colpite dal sisma. Col loro ho condiviso le fasi più difficili ma umanamente più intense del mio mandato istituzionale. So di fare la cosa più giusta per l’Umbria, questa mia bellissima terra, ricca di storia, cultura e valori di solidarietà”.
Dimissioni Catiuscia Marini: cosa succede ora in regione
La Regione Umbria ora è retta, ma solo per l’ordinaria amministrazione, dal vice presidente, Fabio Paparelli. Le nuove elezioni devono essere indette entro 90 giorni, per poi avviare la campagna elettorale. Gli umbri saranno chiamati alle urne presumibilmente a settembre-ottobre per scegliere il nuovo presidente della Regione ed i membri dell’Assemblea regionale.
© Riproduzione riservata

