Con i ragazzi delle scuole che reggevano lo striscione della testa del corteo con la scritta “Trasformiamo il futuro” è partita da Perugia l’edizione speciale della Marcia della Pace PerugiAssisi 2023 dedicata alla formazione e al protagonismo dei giovani. In diecimila, affermano gli organizzatori, si sono messi in cammino sui passi di Francesco per raggiungere Assisi.
Presenti 280 realtà associative e sono 150 gli enti locali da tutta Italia che hanno aderito, ringraziati per la presenza dal vicepresidente della Regione Umbria Roberto Morroni, dalla presidente della Provincia di Perugia Stefania Proietti, dall’assessore del Comune di Perugia Gabriele Giottoli e dal vescovo di Perugia, monsignor Ivan Maffeis, che ha augurato “buon cammino ai costruttori di pace”. Alla Rocca Maggiore di Assisi la chiusura della manifestazione, con un messaggio dell’attore Alessandro Bergonzoni: “Siamo qui per raccontare che c’è dissenso. Per raccontare che ci sono persone che fanno obiezione di coscienza, che ci sono persone che non si devono vergognare di fare obiezione di coscienza e di essere antiviolente. Non si può stare in silenzio. Se taccio – le sue parole all’Ansa – decidono per me. Se taccio sono colpevole. Io non mi sento filoputiniano, ma mi sento filo – ha detto – per cucire tutte le nazioni vicine e perché ci siano popoli con cui stare e non da conquistare”.
Il comitato «Noi non siamo equidistanti» ha organizzato – in concomitanza con la Marcia della Pace PerugiAssisi 2023 – un presidio al cimitero militare inglese di Rivotorto di Assisi, dove riposano 949 caduti del Commonwealth durante la Seconda guerra mondiale, per “commemorare quanti sono caduti per la libertà in Europa, attualizzando l’iniziativa con ciò che sta accadendo in Ucraina”. Erano presenti – ha riferito Walter Biscotti, che guida il comitato spontaneo – anche rappresentanti della comunità ucraina. Una quindicina i partecipanti.
© Riproduzione riservata

