Verrà presentato venerdì 1 marzo alle 11.00, nella Sala degli Arazzi del Ministero dello Sviluppo Economico a Roma, il francobollo celebrativo dello storico incontro tra San Francesco e il Sultano Malik-al-Kamil avvenuto 800 anni fa a Damietta. All’evento interverranno: il Ministro del MISE, Luigi Di Maio, il Custode del Sacro Convento di Assisi, padre Mauro Gambetti, e il direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi, padre Enzo Fortunato.
Come spiega il sito sanfrancescopatronoditalia.it, “Uno dei più straordinari gesti di pace nella storia del dialogo tra Islam e Cristianesimo, è rappresentato dall’incontro tra San Francesco e il Sultano di Egitto Malik al Kamil. Quello storico colloquio, avvenuto a Damietta, a pochi chilometri di distanza dal Cairo, è ancora oggi così significativo e attuale per le sue conseguenze nel dialogo interreligioso e per la pace mondiale, tanto da rimanere, pur a distanza di molti secoli, l’avvenimento esclusivo che indica la rotta da cui partire nella ricerca di intesa e armonia tra Oriente e Occidente”.
“Francesco d’Assisi – si legge tra l’altro – voleva andare a tutti i costi tra i musulmani, tanto che per tre volte fece i suoi tentativi, senza scoraggiarsi dei fallimenti. Il terzo tentativo fu quello buono per l’incontro con Malek al- Kamel. Il sultano trova gran piacere ad ascoltare Francesco, quello strano monaco venuto dall’Italia. Siamo nel settembre del 1219. Cortesia, rispetto e dialogo, caratterizzano la conversazione tra San Francesco e Il sultano. Purtroppo, sulle due rive del Mediterraneo scorre l’odio. Ancora oggi, come ben sappiamo, ostilità e inimicizia resistono e prevalgono sul dialogo. Per meglio inquadrare l’episodio di Damietta, nel suo profondo significato storico e religioso, Gwenolè Jeusset, nel suo libro, riferisce di un’altra spedizione fatta dai frati minori verso il Marocco. A differenza di Francesco, però, quei frati minori non fanno altro che proclamare la grandezza della loro religione cristiana e insultare l’Islam e il suo Profeta. Finiscono così con l’essere arrestati e torturati”.
“L’incontro di Damietta tra San Francesco e il Sultano è un episodio senza martirio, al contrario dei fatti accaduti a Marrakech, dove la mentalità era dello scontro di due sistemi. (…) Per molto tempo il dialogo di pace di Damietta, tra il sultano e Francesco, fu però considerato come un fallimento. Per molti, a quell’epoca, era meglio tacere l’episodio di Damietta, considerato poco glorioso. Francesco, con la sua visione dell’evangelizzazione e nel suo agire, si inserisce in tutta un’altra logica e fi nisce addirittura col predire ai crociati la sconfitta. A Damietta, il Vangelo si incontrò con il Corano e il Corano con il Vangelo. Francesco non ebbe paura di Maometto e il Sultano non ebbe paura di Cristo”.
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