La Nobilissima Parte de Sopra, commossa, si stringe alla famiglia Cedraro e saluta il Partaiolo, consigliere ed Amico Anacleto Cedraro detto Coba. “Ricordiamo con affetto il suo impegno e la sua allegria”, è scritto in un breve messaggio di cordoglio postato dalla pagina ufficiale di Facebook.
Anacleto Cedraro, storico partaiolo della Nobilissima, è improvvisamente mancato nella notte tra il 26 e il 27 settembre 2017 dopo una breve malattia. Tanti i partaioli che lo ricordano su Facebook, con frasi di affetto e cordoglio. I funerali sono fissati per le 15.30 nella Cattedrale di San Rufino.
(Foto concessa per gentile cortesia di Roberto Berti)
Riceviamo e pubblichiamo da Umberto Rinaldi:
“Caro Anacleto Cedraro chiamato Cleto e soprannominato Coba, questa volta hai tradito lo stile dei Birichini di saper fare scherzi originali e far ridere a crepapelle! No, questa volta farai piangere fiumi di lacrime a non finire da tutti ma proprio tutti, anche da coloro che tutto sommato avrebbero altre simpatie per personaggi diversi da te. Tu, che invece sei stato l’amico vero di tutti, quello che prima di salutarti e scambiare due chiacchiere sorridevi già da lontano di un sorriso contagioso.
Ed io allora ti confesso non voglio piangere per te, anche perché, confesso, ho finito le lacrime per la continua perdita di tanti di noi ultimi assisani doc. Tu sei stato un vero assisano, innamorato di Assisi e delle sue tradizioni. Con te si parlava il nostro vero dialetto e non quello imbastardito ma quello che era il linguaggio di Francesco. Dunque mi scuserai se resterò lontano dall’ultimo saluto, quello dove con le lacrime si diranno di te tante cose belle… e ricordi vissuti insieme… e bisbocciate allegre dove tu eri un divertente e rumoroso protagonista, dalla voce squillante aperta piazzaiola. Un vero assisano dalla simpatia contagiosa! No, io non verrò a salutarti. Dirò, anzi canterò dentro di me un bel requiem aeternam, ma senza lacrime e mi sforzerò di ridere come tu vorresti. Perdonami se il mio nostro ultimo riso insieme sarà tanto tanto amaro”.
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