Leonardo Paoletti contro la tassa di soggiorno: l’ex assessore ed ex consigliere ricorda che “in campagna elettorale l’attuale Amministrazione aveva più volte ribadito la sua contrarietà ad applicare l’imposta. Abbiamo sempre sostenuto – scrive – l’importanza dell’applicazione di questa imposta, necessaria per produrre un salto di qualità dell’offerta turistico culturale della città di Assisi promuovendo nuovi importanti appuntamenti che avrebbero creato maggiori attrattive territoriali. Ci sembra però – aggiunge l’ex Paoletto – che siano sbagliati i modi ed ancora di più i tempi di applicazione di tale imposta. La prima cosa su cui cade l’occhio nel leggere il regolamento di prossima approvazione, è certamente l’artico 2 al punto 1 dove viene specificato l’uso che verrà fatto delle risorse provenienti dall’imposta: ‘al fine di finanziare gli eventi […] nonché interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali e ambientali, nonché dei relativi servizi pubblici e locali’, praticamente non si esclude l’utilizzo di tali risorse per necessità che esulano dal settore turistico culturale. Quindi – scrive ancora l’ex amministratore – sempre nel regolamento, viene garantito che sarà redatto un piano d’investimenti ed utilizzazioni dell’imposta, da redigere entro il 30 ottobre di ciascun anno, credo sarebbe più corretto avere prima il piano strategico d’investimenti poi applicare l’imposta di soggiorno, proprio per garantire le aziende del settore”.
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“Sembra – secondo Leonardo Paoletti – l’ennesima prese in giro per tranquillizzare gli albergatori che vedranno probabilmente scippati molti denari a beneficio di un bilancio Comunale già in difficoltà. Nella parte relativa alle esenzioni – rivela l’ex assessore – non si fa menzione alle persone diversamente abili, e questa ci sembra, nella città di S. Francesco, una grave mancanza. Per finire, la cosa più grave è la data di inizio applicazione dell’imposta, individuata nel gennaio 2018. Tale data risulta assolutamente inaccettabile. Immagino che molte strutture recettive abbiano già chiuso contratti con agenzie per tutto il 2018 e forse anche per il 2019, senza calcolare l’aggiunta dell’imposta di soggiorno che indubbiamente le agenzie non intenderanno corrispondere all’hotel di riferimento, ed ancora meno i turisti del gruppo, con il risultato che il dovuto per l’anno 2018 dovrà essere coperto direttamente dai rispettivi hotel, creando un aggravio notevole di tasse alle strutture recettive”.
“Se si considera poi il sisma 2016 che ha provocato già un calo notevole (30/40%) delle presenze per tutto il 2017 – aggiunge Leonardo Paoletti – si può solo concludere che tale imposta poteva e doveva essere applicata a partire dall’anno 2019. Ma la cosa ancora più preoccupante è la percezione che si ha dell’inadeguatezza di chi è a capo dell’organizzazione del settore turistico culturale. Dopo aver investito oltre 350.000,00 euro per una manifestazione durata solo quattro giorni, con risultati di affluenza di pubblico assolutamente insufficienti, a tre mesi dal Natale non abbiamo ancora nessun segnale di programmi o eventi che possano essere spesi in promozione dagli operatori del settore per attrarre turisti in città e nelle proprie strutture. In compenso l’amministrazione comunale ha visto bene di concedere un contributo di 40.000,00 euro per la recente fiere sui cammini Wonder Ways, che ha visto la modestissima presenza (assenza) di visitatori. Mi sembra, lo ribadisco con forza, si navighi a vista senza una chiara strategia, senza un progetto, senza avere chiaro l’obbiettivo da raggiungere”.
“Cosa si vuole portare ad Assisi? Che tipo di turismo? In che periodo dell’anno? Di che età? Quali Nazioni aggredire nella promozione?”, si chiede ancora Leonardo Paoletti, che chiede alla giunta di riflettere “almeno un anno per organizzare appuntamenti cadenzati da riproporre costantemente nel corso di ogni anno promuovendoli almeno con un anticipo di sei otto mesi prima. Ma soprattutto sarebbe importante, con una parte delle risorse dell’imposta di soggiorno, ingaggiare un vero professionista del settore che sappia suggerire la strada per raggiungere l’obbiettivo prefissato, senza continuare con l’improvvisazione. Manca una chiara strategia, una programmazione un progetto pluriennale che garantisca l’investimento corretto delle notevoli risorse che verranno dall’imposta di soggiorno, con il concreto, se non certo, rischi di vedere buttare ingenti risorse”.
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