Proseguono i lavori per l’asilo nido a Castelnuovo, non senza però lamentele e segnalazioni per una frazione dove “la popolazione è per la maggior parte anziana e molto anziana, i giovani sono pochissimi perché non restano in una periferia senza servizi ed i bambini si contano sulle dita d’una mano. Che senso ha avuto – si chiedono i cittadini in una lettera aperta pubblicata dal Corriere dell’Umbria a metà marzo – abbattere la ex scuola elementare della nostra frazione, ristrutturata e funzionante e con attività sociali all’interno? E i pochi bambini che risiedono a Castelnuovo come potranno giocare, visto che il nuovo asilo nido ingloberà il parco pubblico che quindi diventerà ‘privato’?“.
La distruzione dello stabile è cominciata l’11 marzo, e addirittura alcuni dei residenti che si erano battuti per evitare l’abbattimento hanno pianto davanti alle ruspe che facevano a pezzi la ex scuola elementare – dalle ceneri della quale nascerà il nuovo nido. E per questo è stata diffusa la lettera aperta, in cui si sostiene che “per una popolazione ‘vecchia’ gli ambienti della ex scuola, restanti dal Museo della Scuola e dal Centro diurno disabili, sarebbero dovuti essere adibiti a servizi per anziani; per esempio – si legge nella missiva – un centro polivalente diurno per anziani, con varie attività e accudimento psicologico, tutto finalizzato a tenere attivi, socializzanti e in buona salute ‘i molto anziani’, che sarebbero potuti venire anche da zone limitrofe. Questo – secondo chi protesta – sarebbe stato un aiuto per le tante famiglie che hanno un anziano in casa e devono assumere badanti per le ore che lui o lei rimangono soli a casa perché i famigliari sono assenti per lavoro. Pensare ai bambini va benissimo, ma urge pensare anche agli anziani visto che sono molto più numerosi. Lo stabile c’era, ristrutturato con soldi pubblici, pochi anni fa, c’era già il centro diurno per disabili e all’interno e insieme sarebbe potuto nascere un condominio sociale volto a rendere servizi alle persone più fragili ed alle loro famiglie. Anche questo sarebbe stato “dare un servizio ai cittadini“.
Invece che un asilo nido a Castelnuovo, per i firmatari della lettera, “si sarebbe potuto costruire nella ex scuola elementare di Tordandrea, già pericolante, che dovrà essere abbattuta con i soldi pubblici e invece si sarebbero usati quelli del Pnrr”. Tra l’altro al momento la frazione non ha neanche più il museo della scuola, unico in Umbria e tra i pochi in Italia, anch’esso collocato nella ex scuola ma che ora è stato smantellato: “Gli oggetti sono stati accantonati in un anonimo magazzino, con la promessa che sarà riattivato in un altro luogo…..promessa che chissà quando e/o se sarà mantenuta e comunque non più a Castelnuovo”.
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