Assisi piange Claudio Carli, pittore, professore e grande maestro, un pezzo di storia della città. Claudio Carli era nato nel 1947 in Assisi. Tantissime le sue opere raffiguranti la città di Assisi e i suoi bellissimi scorci. La notizia della scomparsa dell’amato artista assisiate è stata diffusa nel tardo pomeriggio di oggi, domenica 7 marzo, in primis sui vari gruppi social della città di Assisi. Tantissimi i messaggi di affetto, vicinanza alla famiglia e cordoglio. Cui si aggiunge quello della redazione di AssisiNews e AssisiSport, che virtualmente manda un abbraccio alla moglie Emanuela e alla figlia Caterina
Lunghissimo il percorso personale ed artistico di Claudio Carli. Dopo studi artistici a Perugia e a Firenze, apprende la pittura da Maestri che gravitano nella città di Assisi come William Congdon, Riccardo Francalancia, Eugenio Dragutescu e in seguito Luigi Frappi con il quale mantiene ancora oggi uno stretto rapporto di amicizia. Si dedica per alcuni anni all’insegnamento, in Assisi e a Firenze, dove frequenta la facoltà di architettura. Contemporaneamente non trascura la pittura realizzando importanti mostre personali e collettive in Italia e all’estero.
Da citare tra le altre le installazioni: Ad caelum, Paesaggi di una facciata, Scrap Delivery, la città delle lettere e Natività, nel prato antistante la Basilica di S. Francesco di Assisi e Not in my back Yard, in occasione dello scoppio della guerra in Iraq. Gli anni che vanno dal 1980 ad oggi lo vedono impegnato in diverse esposizioni in gallerie d’arte in varie parti del mondo: dalla Francia, alla Germania, agli Stati Uniti, e ancora in Spagna, Inghilterra, Polonia, Romania. E’ presente alla Biennale di Venezia Mostra Internazionale di architettura nel 1985 e alla Biennale di arte Sacra nel 2002. Va sottolineato in particolare il work in progress Neburose condiviso con Bruna Esposito nel reparto di oncologia dell’ospedale di Carrara nel 2006. Significativa l’esperienza Istintismi, in collaborazione con F. Passalacqua, C. Dell’Amico e L. Virili, protrattasi per due anni dal 1995 al 1997 in varie sedi dell’Umbria. In questo ultimo periodo il suo interesse si sposta verso immagini della natura e del labirinto con realizzazioni di opere di grande formato di boschi monocromatici e composizioni di labirinti su carta e su tela, oltre a numerose installazioni. Da segnalare inoltre due mostre personali realizzate nel 2009, rispettivamente la prima, La belle au bois, a Siena nei Magazzini del Sale del Palazzo Pubblico e la seconda, Quasi come vie d’uscita, a Villa Fidelia a Spello.
Nel 2011 la mostra installazione La casa dove.., un tributo ad Adriana Zarri per la quale aveva eseguito una grande pittura murale nella sua casa di Strambino (Ivrea) nel 1996. Nel 2012 realizza il Drappellone per il Palio di Siena del 2 luglio, in ricordo dell’ottavo centenario della prima venuta di San Francesco a Siena (1212), Palio vinto dalla contrada dell’Onda che lo custodisce nel proprio museo (Continua dopo l’immagine. Foto: Redazione AssisiNews).
Per ultimo l’installazione LEGGERI SUL FILO del 2015 nell’antico e popolare rione di Via Montecavallo in Assisi. Cento ritratti, eseguiti su altrettanti lenzuoli, degli abitanti del rione nell’atto di ridere appesi per le strade e alle finestre.
“Infinite volte hai dato colore alle idee, infinite volte ci hai fatto innamorare di ciò che ritraevi”, il messaggio di cordoglio della Nobilissima Parte de Sopra. “Hai avuto il dono di fermare il tempo, di avvolgerlo di colore, ed hai deciso di usarlo per ritrarre vicoli e volti nostri. Il tuo percorso non si ferma qui, sono certo che sei solo all’inizio, vivrai nei cuori dei tuoi cari e continueremo a scoprirti nelle tue opere, in quel pizzico di saggezza e spensieratezza che in esse ci sapevi regalare. Ciao Claudio, dipingi il cielo di blu”, la conclusione del Nobilissimo Priore Alessandro Lampone e del consiglio. Cordoglio anche dalla Magnifica Parte de Sotto: “Caro Claudio – il saluto del Priore Maggiore della Magnifica Parte de Sotto, Simone Menichelli – di fronte alla tua scomparsa non si può rimanere in silenzio: hai reso la nostra Festa e la nostra Città ancora più belle. Rimane la consapevolezza che in un periodo così grigio i tuoi colori continueranno a rendere tutti noi più felici. Fai buon viaggio”.
Questo il ricordo del sindaco di Assisi, Stefania Proietti: “Claudio Carli e la luce delle sue opere nell’anima di Assisi. È stato troppo forte lo sgomento alla notizia della scomparsa di Claudio Carli, troppo profondo il dolore tanto da impedire le parole. Claudio Carli è nell’anima di Assisi. Molto più di un artista, un pittore e uno sguardo d’arte e bellezza sulla realtà. Claudio Assisi l’ha amata e, così amata, la ha rappresentata, con sensibilità profondissima, in ogni suo scorcio e particolare, dentro le mura della città storica e nelle sue frazioni, nei boschi e nello scorrere dei ruscelli, nel Calendimaggio e nella quotidianità, dalla cima del Subasio alla base delle colonne del Tempio di Minerva. E in quei paesaggi consegnati agli Stazzi, dove i dipinti sfidavano la realtà in colori e grandezza. Claudio ha avuto la statura morale di un gigante, come artista e come uomo. Un uomo libero e coraggioso, senza paure e di spessore culturale che si toccava con mano nella tecnica artistica ma anche negli occhi con cui guardava, e trasfigurava, la realtà. Tanto riservato e umile, nonostante la sua riconosciuta grandezza di artista, è stato Claudio, come il suo studio con la finestra sulla valle del Tescio, come il suo sguardo che si posava sui piccoli seppure le sue opere fossero ricercate dai grandi. Gli assisani lo hanno amato, e lo amano, tutti”.
“Non si può non amare la bellezza – continua Proietti – e Claudio componeva la bellezza di Assisi con le sue mani, i suoi sentimenti e le sue impressioni. Oggi tristezza e sgomento, sconforto e senso di impotenza, ci hanno impedito di proferire parole. Ci lasci, Claudio, un vuoto buio al posto delle tue luci su Assisi. Avremmo voluto organizzare, fare, chiedere e realizzare di più con te. Abbiamo aspettato, pensando che ci fosse tempo, e invece il maledetto Covid ci ha tolto tanto, troppo e, da oggi, ci ha tolto tutto il tempo che avremmo voluto dedicarti, e spendere con te, per Assisi. Per la tua Assisi, giustamente, volevi di più. Di fronte alla tua grandezza umana e creativa si scompare come in un soffio, sono piccole le nostre azioni, di grande c’è solo l’ammirazione per te, che dipingevi, con stesso lieve amore, ogni paesaggio di frazione come i tratti più forti della città romana e medievale. Da oggi vivi nella luce delle tue opere, su quei muri che, con i tuoi quadri, diventano finestre aperte su Assisi, in ogni tratto di pennello e di china che ha tratteggiato luoghi e volti, in ogni idea d’arte e di armonia in cui hai trasferito parte del tuo essere. Caro Claudio, il maledetto Covid ci ha rubato tempo che avremmo potuto rendere prezioso per Assisi insieme a te: scusaci se non abbiamo ascoltato la tua sensibilità come avremmo voluto, scusaci se non ti abbiamo chiesto più consiglio, scusaci se, presi dalle urgenze della quotidianità alterata dalla pandemia, non ci siamo più spesso affacciati a guardare verso l’infinito come tu sapevi fare. Ora che sei al di là del sole, ogni cuore di Assisi saprà renderti l’omaggio che meriti. Caro Claudio, sei nell’anima di Assisi, ed oggi ci hai uniti tutti intorno a te. Il dolore per il distacco da te è incommensurabile ma la luce della tua arte sarà sempre più forte e, impressa nelle tue opere, è immortale: per Assisi, tu vivi, per sempre. Stefania, sindaco”.
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