Una vera e propria banda di rapinatori dei supermarket che nell’arco di 15 giorni avevano messo a segno due colpi in un supermercato a Perugia e successivamente a Bastia Umbra è stata smantellata grazie al sinergico lavoro degli uomini della Polizia di Stato di Assisi e dei militari dell’Arma dei Carabinieri di Perugia è stato possibile smantellare la banda di rapinatori che nelle settimane scorse nell’arco di 15 giorni ha messo a segno due colpi prima in un supermercato a Perugia e successivamente a Bastia Umbra. A finire nei guai un 51enne di origini campane, arrestato, e un altro italiano di 39 anni, denunciato.
L’attività parte il 18 giugno scorso: in piena mattina una 70enne, all’uscita da un supermercato di Perugia, viene derubata da un uomo, che dopo averla seguita, entra nell’auto della donna e sotto la minaccia di un’arma, le sottrae 700 euro in contanti, un telefono cellulare e infine dopo averla fatta scendere fugge a bordo della sua autovettura, dileguandosi. Sul posto intervengono i militari della Stazione Carabinieri di Ponte San Giovanni i quali, sin dalle prime fasi, con prontezza e dinamicità, dopo aver raccolto la testimonianza della donna rapinata intraprendono tutte le attività necessarie alla ricostruzione della dinamica dell’evento e all’individuazione del responsabile della rapina.
Grazie alle telecamere dell’esercizio commerciale e delle arterie stradali lungo le quali il rapinatore avrebbe potuto darsi alla fuga viene rintracciata la targa dell’auto rubata, nel frattempo notata dagli uomini della Squadra Volante del Commissariato P.S. Assisi, agli ordini del vicequestore aggiunto Francesca Domenica Di Luca. La vettura era parcheggiata in uno spiazzo di un condominio nel comune di Bastia Umbra, nei pressi dell’uscita della E45. Effettuato il sopralluogo da parte della Polizia Scientifica del commissariato assisana, d’intesa con i militari di Ponte San Giovanni avvisati sin da subito del ritrovamento, si procedeva al sequestro dell’automezzo sul quale si sarebbe successivamente proceduto agli accertamenti tecnici.
Nel frattempo, il personale dell’Ufficio Anticrimine del Commissariato P.S. Assisi, grazie anche alle telecamere di videosorveglianza urbana del Comune di Bastia, notava una seconda autovettura vettura sospetta. Questa si vede prima precedere l’auto rubata, poi seguirla e infine affiancarsi alla stessa all’atto di parcheggiare e successivamente riprendere la corsa in direzione di Perugia. Di tale auto si riusciva, attraverso minuziosa analisi, ad estrapolare la targa e risalire a stretto giro a risalire al suo proprietario. Si trattava di una cittadina di nazionalità rumena, 25enne, residente a Perugia e coniugata con due figli con un cittadino italiano 39enne, entrambi con precedenti per truffa.
L’utilissimo dato investigativo veniva condiviso con i militari della Stazione di Ponte San Giovanni che nel frattempo, continuando senza sosta gli accertamenti investigativi, avevano riscontrato la presenza della stessa autovettura catturata anche nelle immagini del sistema di videosorveglianza di uno svincolo stradale mentre attende l’auto rubata per poi proseguire insieme la corsa in direzione di Bastia. Unitamente al personale della Squadra Mobile, i carabinieri della stazione di Ponte San Giovanni decidono quindi di procedere al pedinamento e al successivo controllo dell’autovettura a bordo della quale riscontravano la presenza del marito della cittadina rumena.
Mentre l’attività investigativa andava avanti, il 3 luglio scorso, verso le ore 19.30, questa volta a Bastia Umbra viene commessa una seconda rapina presso il supermercato, lo stesso nei pressi del quale era stata ritrovata la macchina rubata nel corso del primo episodio delittuoso. Anche in questo caso, la rapina veniva perpetrata da un uomo che armato di pistola costringeva la cassiera a consegnargli l’incasso della giornata pari a 1600 euro circa. Viste le medesime modalità di commissione del fatto, la descrizione dell’autore della rapina corrispondente a quella della prima, era ragionevole pensare che si trattasse della banda di rapinatori di supermarket.
In un esemplare sforzo sinergico, mentre i militari raccoglievano le dichiarazioni della commessa, i poliziotti di Assisi procedevano all’esame delle immagini del sistema di videosorveglianza urbana di Bastia, riscontrando ancora una volta la presenza sospetta dell’autovettura già attenzionata nel primo episodio. A quel punto, insieme ai militari della Stazione di Ponte San Giovanni e ai poliziotti della Squadra Mobile di Perugia, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, decidono di effettuare un blitz presso l’ abitazione dei due coniugi proprietari dell’autovettura.
Una volta all’interno, oltre alla donna, nella stanza dei bambini, dentro l’armadio, coperto sotto alcuni vestiti, veniva trovato un uomo estraneo al nucleo familiare, il quale giustificava la sua presenza affermando di stare giocando a nascondino con i bambini. L’uomo sarebbe stato successivamente identificato in un 51enne, di origini campane, incensurato.
Subito dopo, nei pressi dell’abitazione, veniva rintracciato il marito della donna, il 39enne italiano con precedenti per truffa. L’uomo da subito, sentitosi scoperto, confessava ogni sua responsabilità, confermando il suo coinvolgimento in entrambe le rapine. Era lui ad aver guidato l’autovettura catturata dalle immagini mentre accompagnava e riprendeva successivamente dopo le rapine, il responsabile materiale degli episodi delittuosi indicato da lui nel 51enne sorpreso all’interno dell’armadio.
L’uomo che dichiarava di essere stato spinto dalla disperazione perché senza soldi e lavoro, da subito collaborativo, mostrava ai poliziotti e ai militari il luogo dove aveva nascosto l’arma. Nel garage dell’abitazione, nascosta all’interno di una busta, ben occultata tra scatoloni, l’uomo ha permesso di ritrovare l’arma utilizzata per le rapine rivelatasi una scacciacani e le chiavi dell’auto rubata nella prima rapina. Raccolte tali evidenze, concretizzandosi il pericolo di fuga, non avendo lo stesso collegamenti in Umbria e dunque potendo non essere più rintracciabile, vista la gravità del fatto di reato, e il pericolo di inquinamento probatorio visto il tentativo di nascondersi durante la perquisizione, il 51enne campano, autore materiale delle rapine veniva sottoposto a fermo di indiziato di delitto.
Prima di essere arrestato e condotto al carcere di Capanne, l’uomo è stato visto e riconosciuto dalle due vittime delle rapine, nel frattempo convocate presso gli uffici per le formalità di rito. L’altro membro della banda di rapinatori di supermarket, il 39enne italiano ritenuto complice del 51enne,è stato invece denunciato in stato di libertà per il duplice delitto di rapina in concorso.
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