Scatta la prescrizione per la commercialista infedele, prosciolta dalle accuse visto che tra i fatti contestati e il processo è passato troppo tempo. La professionista assisana, difesa dall’avvocata Carla Archilei, era indagata in due distinti tronconi.
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La vicenda è cominciata dieci anni fa quando qualche cliente ha cominciato a ricevere le prime cartelle esattoriali, di omesso versamento dell’Iva o di F24 non pagati. Sono poi cominciate anche ad arrivare cartelle da enti previdenziali. Ieri (lunedì 2 dicembre 2019) nuova udienza del processo, nonostante lo sciopero delle camere penali.
Nel primo caso, i fatti risalivano a metà 2013. Sette le persone, commercianti, professionisti e imprenditori, si erano visti arrivare lettere dal fisco, sempre per non aver pagato le tasse. La seconda tranche, poi riunita, riguardava l’appropriazione di oltre 38.000 euro. La commercialista infedele avrebbe dovuto versarsi all’Agenzia delle Entrate per gli adempimenti fiscali e amministrativi di una ditta, ma (secondo l’accusa) li avrebbe presi per sé. A un altro imprenditore, sempre secondo l’accusa, avrebbe inoltre sottratto 9.000 euro, occultando sempre i documenti.
In totale la professionista era accusata di appropriazione indebita per oltre 100.000 euro. Ma, come detto, il giudice l’ha prosciolta – il processo è stato discusso nonostante lo sciopero delle camere penali – per intervenuta prescrizione. Ora i legali delle persone offese (difese tra gli altri dall’avvocato Delfo Berretti) potranno agire in sede civile, per chiedere i danni alla professionista.
Già a novembre si era chiuso uno dei tre procedimenti a carico della professionista. La donna, alla sbarra per appropriazione indebita, era stata accusata da trenta clienti. I truffati sarebbero in realtà di più, ma alcuni di loro per cifre così basse che hanno preferito lasciar perdere le vie legali e ‘patteggiare’ direttamente le controversie con il fisco.
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