In principio fu l’ordinanza del 30 ottobre, che chiudeva i negozi di souvenir, 200 nel centro storico di Assisi, la domenica. Poi è arrivata la zona arancione, che “piega” anche oltre 300 tra bar e ristoranti e pizzerie e attività alimentari varie, già alle prese con la chiusura alle 18. Il tutto senza nessun ristoro previsto, per commercianti e imprenditori titolari o dipendenti di una impresa legata al turismo. (Continua dopo il video)
E così #noidimenticati è l’hashtag scelto dai commercianti di Assisi per protestare: colpiti duramente dalla crisi conseguente all’emergenza sanitaria, gli imprenditori del settore non sono tra i beneficiari di alcuna forma di ristoro. E non si rassegnano a morire nell’indifferenza generale.
I colleghi di Assisi, città che da sola vale il 25% dell’Umbria, vogliono rappresentare anche il malessere dei colleghi degli altri territori ad alta vocazione turistica dell’Umbria. E lo hanno fatto, simbolicamente, dalla Piazza inferiore della Basilica di San Francesco. Diversi i presenti rigorosamente in forma statica e nel rispetto del distanziamento, sotto l’attento controllo delle forze dell’ordine. Erano presenti il sindaco di Assisi Stefania Proietti, Vincenzo Di Santi, presidente Confcommercio Assisi e Valfabbrica, Simone Fittuccia, presidente Federalberghi Umbria. C’erano anche l’ex assessore Francesco Mignani e il consigliere comunale Giuseppe Cardinali.
Intanto continua la pressione di Confcommercio, sia in forma diretta sul governo che attraverso i parlamentari umbri. Proprio a loro è stato avanzato un ulteriore accorato appello, perché gli aiuti arrivino a tutti i commercianti e imprenditori e le imprese colpite dall’emergenza, in forma rapida e coerente con il danno subito, gli imprenditori di Assisi hanno deciso di scendere in piazza per rappresentare la loro enorme preoccupazione per il futuro. “Siamo dimenticati tra i dimenticati – spiegano – La filiera legata al turismo è allo stremo. La nostra categoria, da Assisi città simbolo di pace e solidarietà, chiede per noi e per tutti i colleghi d’Italia un’attenzione particolare. Occorre un intervento speciale, immediato e strutturale. Se non vogliamo che le nostre belle città diventino buie scatole vuote”.
Foto Ste.Ber./Fla.Pag./Andrea Cova/Redazione AssisiNews
© Riproduzione riservata

