Un sopralluogo e degli accertamenti per capire se le emissioni e le polveri delle fonderie Tacconi a Santa Maria degli Angeli (che dal canto loro sostengono di avere emissioni dieci volte inferiori ai termini di legge e di controllare ) siano pericolose per la salute.
È quanto chiede un comitato di cittadini che, forte di circa 250 firme, ha scritto a vari enti – Comune, Provincia e Regione, ma anche ministero dell’ambiente, Arpa e altri istituti ambientali – per controllare “le emissioni in atmosfera di fumi, polveri, odori, rumori e gli scarichi idrici provenienti dal ciclo produttivo dell’opificio delle Fonderie Tacconi”. Nello specifico, e allegando anche una documentazione fotografica, i cittadini sostengono che “I disagi si rilevano tutti i giorni in modo continuativo, salvo picchi di esalazioni maleodoranti nel corso della giornata. Inutili si sono rivelati, ad oggi, i plurimi solleciti già formulati dai residenti, anche per disincentivazione da parte degli stessi Enti, che ivi hanno sempre teso a considerare del tutto normale la situazione di vivibilità e lo stato dei luoghi”.
Ma le fonderie Tacconi (che, tra l’altro, danno lavoro a 300 persone) non ci stanno, e ribattono: “Le nostre emissioni sono controllate dall’Arpa. Abbiamo anche i nostri sistemi di monitoraggio interni: i nostri committenti sono attenti a questi aspetti. Siamo a Santa Maria degli Angeli dal 1962 e abbiamo determinate lavorazioni, tutte nel pieno rispetto della normativa. Sul piano ambientale siamo dieci volte sotto i parametri di legge e l’incendio – sostiene l’amministratore delegato Pietro Tacconi – è stato un incidente risolto nel migliore dei modi”.
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