Torna libero il giovane albanese accusato dalla ex fidanzatina di 16 anni di averla picchiata e minacciata di morte. Lo ha deciso il tribunale del Riesame che ha parzialmente accolto la richiesta dei legali del ragazzo: il diciannovenne (arrestato a luglio dai carabinieri, dopo che la ragazza aveva raccontato di essere stata picchiata in più occasioni – subendo anche la frattura del setto nasale – e minacciata in più occasioni, con tanto di furto del telefono restituito dietro riscatto) non può avvicinarsi alla minorenne e ai suoi familiari e ai luoghi abitualmente frequentati dalla ragazzina, compresi casa e istituto superiore in cui lei studia.
Le accuse a carico del giovane albanese (rapina, lesioni, minaccia ed estorsione) sarebbero state in qualche modo ridimensionate dall’interrogatorio svolto nei suoi confronti. “Un castello di sabbia concertato ad arte a danno del giovane – commenta l’avvocato del diciannovenne, Valeria Passeri, al Messaggero Umbria – che non ha retto in sede riesame ed è destinato a crollare definitivamente nel prosieguo, salva ogni riserva per l’offesa subita».
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