L’Hotel Subasio deve rimanere aperto o chiudere? A questa domanda risponderà mercoledì il Tar, che ad inizio agosto, inaudita altera parte (senza cioè ascoltare le tesi del Comune), aveva accolto la richiesta di sospensiva del provvedimento per la decadenza della licenza (e quindi, annessa chiusura) preso dalla giunta di Stefania Proietti. Tale atto era stato uno dei primi atti della prima cittadina, per dare “un segnale inequivocabile per tutto il territorio: nessuna esitazione nei confronti di chi non opera nel più totale rispetto della legalità”. Contro questa decisione aveva fatto ricorso – e vinto, dopo una chiusura di due giorni: il Tar aveva ‘riconosciuto’ il danno economico derivante dallo stop dell’attività – Luigi Catalano, titolare della società che gestiscel’Hotel Subasio (di proprietà della casa di riposo Andrea Rossi), ma ora l’ultima parola – come ricorda La Nazione di domenica 4 settembre 2016 – spetta al giudice, dopo aver ascoltato le tesi del Comune.
HOTEL SUBASIO, LA DIFESA DI CATALANO – “L’interruzione della struttura in maniera tassativa non è un danno soltanto alla società che gestisce il complesso, ma è un danno alla città di Assisi, alla Provincia di Perugia ed all’immagine dell’Italia nel mondo”, aveva spiegato Catalano ad inizio agosto. “Abbiamo sostenuto nel ricorso – aggiungeva – che l’azione dell’interdittiva fatta valere in questo modo è oltre modo infondata e paventa illegittimità costituzionale; le attività commerciali nel caso di misure di prevenzione vengono amministrate da un curatore fino ad eventuale condanna definitiva, invece, secondo la normativa antimafia, con l’interdittiva vengono chiuse le attività in maniera drastica senza mezzi termini. Non è possibile – concludeva – che una norma più lieve quale è l’interdittiva, emanata per presunzione e non per certezza, possa creare un azione più rigida delle misure di prevenzione che scaturiscono da fatti accertati”.
HOTEL SUBASIO, LA REPLICA DEL SINDACO – Per Proietti, “non c’è stata nessuna sospensione dell’interdittiva antimafia. Anzi, il TAR dell’Umbria, in seguito al ricorso presentato dalla F.lli Catalano srl contro il divieto di prosecuzione di attività, ha pronunciato un decreto monocratico (cioè a firma del solo Presidente) disponendo una sospensiva provvisoria inaudita altera parte ovvero senza consultare il Comune di Assisi per fissare la trattazione collegiale il prossimo 7 settembre. In tale data il Comune (che, di concerto con la Prefettura sta approfondendo ulteriormente tutte le sfaccettature della vicenda), ribadirà con forza la sua posizione Sulla sicurezza e sulla legalità, oltre alla massima attenzione da parte dell’istituzione comunale, è sempre attivo lo scambio di informazioni e il confronto con la Procura della Repubblica. In questo quadro sosteniamo l’operato della dottoressa Loredana Capitanucci, presidente dell’II.RR.BB., con la quale siamo in piena sintonia, mettendo di certo in primo piano, nelle nostre azioni amministrative, anche il sostentamento economico della Casa di Riposo Andrea Rossi”.
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