Condannato a sei anni il sessantunenne di Tordandrea di Assisi che il 25 marzo 2019 prese a martellate in testa la madre, ottantatrenne. La donna, trasportata gravissima in ospedale, era stata operata e salvata dai sanitari dell’ospedale di Perugia.
Come riporta Umbria24 l’uomo, tuttora in carcere e difeso dagli avvocati Daniele Federici e Katia Mercuri, nell’udienza di venerdì mattina ha spiegato di essersi pentito e ha chiesto scusa alla mamma, che non ha partecipato all’udienza; per lei, difesa dall’avvocato Delfo Berretti, il giudice ha riconosciuto una provvisionale di 30 mila euro.
Oltre ai sei anni, l’uomo è stato condannato a pagare le spese e all’interdizione dei pubblici uffici perpetua, interdizione legale per la durata della pena e indennità a succedere. Il risarcimento alla parte civile sarà quantificato in separata sede.
Il 61enne, processato con rito abbreviato, aveva preso a martellate la madre al culmine di mesi di liti e dissidi. La donna (che dopo l’aggressione è riuscita a chiamare i soccorsi allertando uno dei parenti) aveva riportato una grave frattura alla testa con emorragia celebrale. Era stata operata alla testa. Nei mesi scorsi l’avvocato dell’uomo, Daniele Federici, aveva ottenuto il giudizio abbreviato nel processo per tentato omicidio, previa perizia psichiatrica. Che aveva certificato la “consapevolezza” dell’uomo all’epoca dei fatti.
All’epoca dell’arresto, per tentato omicidio, il sessantenne (che si era auto-denunciato ai carabinieri convinto di aver ucciso la mamma) aveva ripercorso il rapporto burrascoso con la madre, spiegando: “Non ce la facevo più. Mia madre stava sempre peggio e io dovevo accudirla. Poi ho pensato anche a lei che avrebbe dovuto trascorrere una vita in quelle condizioni. Allora sono andato in garage, ho preso un martello e l’ho colpita con tre-quattro colpi. Lei gridava aiuto”.
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