La difesa degli Stazzi, dei prati del Monte Subasio e della cima della montagna? Sembra esserci a fasi alterne, visto che dopo la levata di scudi per evitare un paio di concerti sotto Universo Assisi 2017, poco è cambiato sul fronte tutela e valorizzazione. Con la neve (ma d’estate non va meglio) i prati sono letteralmente presi d’assalto, con tanto di macchine che scambiano le aree protette per una strada o per un parcheggio. Le segnalazioni sono molteplici. Il Corriere dell’Umbria riporta auto e moto e biciclette che fanno gimkane sui prati, rifiuti abbandonati a terra dopo i picnic, animali da allevamento che scorrazzano liberi ovunque visto che le recinzioni sono malandate o inesistenti.
Tra giugno e luglio del 2017 la cima del Monte Subasio finì alla ribalta per un paio di concerti (con numeri tutto sommato ristretti e soprattutto controllati) che si sarebbero dovuti tenere al Mortaro e dintorni, poi – finito l’exploit mediatico con prese di posizioni di politici, ambientalisti ed eventuali – la tutela del Subasio è finita nel dimenticatoio. Ad agosto 2018, prima della cavalcata di Satriano, Stefania Proietti, sindaco di Assisi, Giovanni Bontempi, sindaco di Nocera Umbra, Moreno Landrini, sindaco di Spello, e Lodovico Baldini, sindaco di Valtopina, hanno firmato un protocollo per “rendere il Monte Subasio un attrattore turistico, culturale e valoriale dei nostri territori”, ma di progetti concreti al momento non c’è traccia.
E a parte la buona volontà di alcuni cittadini e associazioni che hanno ad esempio ripristinato i cartelli rotti o vandalizzati, la montagna è perlopiù dimenticata. Nei giorni scorsi, con la neve, forze dell’ordine e pompieri hanno salvato un paio di auto rimaste bloccate sulla cima del Monte Subasio, e alcune persone munite di sono arrivate in auto sulla cima, attraversando con i mezzi anche aree protette. “Ma di notte – segnalano alcuni cittadini di Assisi – il monte è un’autostrada, come abbiamo segnalato più volte alle forze dell’ordine. Tutte le sbarre sono state rimosse. Chi di dovere non se ne accorge? E se sì, perché non fa nulla?”.
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