Nella città di San Francesco sembrano non esistere più ostelli per i pellegrini. Una situazione paradossale tanto più se si pensa che il turismo è il motore dell’economia cittadina e che quello religioso è in percentuale il più corposo. La “Capitale Italiana dei Cammini” – che nel 2016 ha visto 1.600 pellegrini censiti dalla Statio Peregrinorum al Sacro Convento, numeri che non tengono conto di chi arriva senza necessariamente ottenere la credenziale del pellegrino e che inevitabilmente sono cresciuti anche vista la ‘moda’ dei cammini – ha infatti perso due storiche strutture.
In attesa di sapere se l’ex scuola di Armenzano sarà anche un ostello (che sarà comunque distante dal centro storico), gli ostelli per i pellegrini ad Assisi non ci sono più. La città (riporta il Corriere dell’Umbria in edicola domenica 28 ottobre) ha detto addio allo “Spedale di San Francesco e San Giacomo”, gestito dalla Confraternita di San Jacopo de Compostella e situato nella zona del cimitero, ed è in attesa di sapere il futuro dell’Ostello della Pace che, per decenni, ha accolto migliaia e migliaia di ospiti da tutto il mondo. La struttura, di proprietà dell’Associazione italiana alberghi per la gioventù, è stato gestita per anni da una coppia di assisani, sino alla risoluzione del contratto avvenuta mesi fa e che ha portato a un contenzioso. L’associazione aveva espresso la volontà di andare avanti con l’attività, ma ad oggi il futuro è da chiarire.
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