Picchiata e minacciata dall’ex geloso: arresti domiciliari per un trentunenne dopo le indagini della polizia di Stato del commissariato di Assisi guidato dal vicequestore Francesca Di Luca.
Gli operatori della Polizia di Stato del Commissariato di Assisi hanno dato esecuzione alla misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Spoleto, nei confronti di un uomo – classe 1991 – indagato del reato di atti persecutori nei confronti dell’ex compagna. Gli accertamenti eseguiti dai poliziotti, costantemente coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Spoleto, hanno messo in luce le numerose vessazioni fisiche e psicologiche perpetrate negli ultimi mesi dall’indagato.
È emerso che l’uomo in più occasioni, a causa di una gelosia ossessiva, si era lasciato andare a minacce, violente aggressioni verbali e fisiche contro la donna procurandole uno stato di sofferenza, depressione e paura che l’avevano indotta a non andare più in palestra e a sostituire la serratura di casa. La vittima, esasperata dalla situazione, aveva chiesto aiuto ai poliziotti per uscire dall’incubo che stava vivendo.
In ragione della gravità degli episodi, terminati gli accertamenti della Polizia di Stato e ricostruita compiutamente la vicenda, la Procura della Repubblica di Spoleto ha contestato all’uomo il reato di atti persecutori, facendo richiesta di applicazione di una misura cautelare a suo carico. Il G.I.P. presso il Tribunale di Spoleto ha emesso un’ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari con la prescrizione di evitare ogni tipo di comunicazione e di mettersi in contatto con qualsiasi mezzo con la persona offesa dal reato.
Per assicurare il rispetto della misura cautelare, il G.I.P. ha disposto, altresì, il controllo dell’indagato mediante installazione del braccialetto elettronico. Una volta emesso il provvedimento, gli agenti hanno provveduto a rintracciare l’indagato e ad eseguire la misura cautelare. Si rappresenta che l’indagato è da considerarsi innocente fino a sentenza definitiva di condanna.
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