La Custodia generale del Sacro Convento di Assisi ha sottoscritto un protocollo di intesa con l’Agenzia regionale di protezione ambientale dell’Umbria e con Sisifo – Sostenibilità e Resilienza, volto alla realizzazione di un progetto di sostenibilità unitario del complesso monumentale comprendente le basiliche, la tomba del Santo e il Convento.
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“La comunità religiosa del Sacro Convento di Assisi, fedele all’originario carisma francescano, coltiva da sempre una spiccata sensibilità nei confronti delle azioni da avviare per la cura della casa. Per questo – è scritto in una nota – ha da tempo avviato un percorso di progressiva riduzione del proprio impatto ambientale, verso stili di vita e gestione del complesso monumentale più efficienti e sostenibili”. Il protocollo di intesa esprime l’intenzione di rendere più organici gli interventi di miglioria nell’utilizzo delle risorse materiali ed energetiche attraverso le competenze dei due partner selezionati. Nello specifico Arpa Umbria, sotto la guida del professor Walter Ganapini, membro onorario dell’Agenzia europea per l’ambiente, ha già avviato le analisi dei dati sui consumi energetici ed idrici.
“L’amore per l’ambiente, porta con sé valore e guadagno a più livelli – spiega padre Mauro Gambetti, custode del Sacro Convento di Assisi: innanzitutto l’abbattimento dei costi e il rendimento dell’investimento (impiegare capitali per il risparmio energetico e la sostenibilità ambientale è il miglior investimento per l’uomo di oggi); poi il contributo concreto portato, attraverso la riduzione dell’impatto sull’ambiente, alla cura della casa comune che è la terra: infine il senso di coerenza e soddisfazione rispetto al manifesto originario dell’ecologia di Francesco rappresentato dal Cantico delle Creature, che ci ispira i valori fondamentali di pace e armonia tra noi e il creato. L’amore per l’ambiente aggiunge felicità all’esistenza umana”.
Il piano di sostenibilità toccherà tutte attività del Sacro Convento, partendo dalla vita della comunità dei frati, per arrivare alla accoglienza dei pellegrini fino alle attività delle Basiliche di Assisi, allo scopo di identificare le migliori tecnologie e le più efficienti modalità operative di gestione con un basso impatto ambientale. La comunità religiosa che custodisce la tomba di San Francesco, “esempio per eccellenza della cura per ciò che è debole e di una ecologia integrale, vissuta con gioia e autenticità” (Laudato si’, 10), vuole essere a sua volta testimone di questa eredità carismatica del Poverello, il quale “ci propone di riconoscere la natura come uno splendido libro nel quale Dio ci parla e ci trasmette qualcosa della sua bellezza e della sua bontà” (Laudato si’ 12): questo è il motivo per cui, attraverso il supporto dei partner individuati, la comunità intende recepire e diffondere iniziative di sensibilizzazione rivolte ai pellegrini e all’opinione pubblica sui grandi temi ambientali del nostro tempo e farsi luogo iniziale di sperimentazione per un vademecum che possa essere da guida e ispirazione per luoghi e comunità analoghe che vorranno intraprendere un percorso di cura della casa comune.
Foto camminodifrancescoetommaso.it
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