Quercia caduta a Santa Maria degli Angeli, AssisiNews riceve e pubblica una lettera/riflessione del prof. Guglielmo Manuali
Grazie
Egr.gio Direttore,
Il 21 novembre si è festeggiata e si festeggia la Giornata nazionale degli alberi, molte associazioni si impegnano fattivamente per sensibilizzare l’opinione pubblica, sul ruolo e il valore che questi nostri compagni di viaggio hanno avuto ed hanno nel corso dell’esistenza. Agli alberi noi riconosciamo la capacità di proteggerci, di rinascere, di fiorire e fruttificare. Gli alberi rappresentano delle sentinelle vigili del nostro operato e della nostra quotidianità. La chioma dell’albero risponde all’interazione che ogni essere vivente ha con il mondo esterno; il tronco e le radici richiamano più particolarmente alla nostra interiorità.
La quercia, in modo emblematico risponde al simbolo della forza, della longevità e della durezza; nell’antichità era ritenuta un albero sacro per la capacità di durare in eterno, varie civiltà: Celti, Ebrei, Greci e Romani hanno visto in lei il simbolo della vita e della continuità. Purtroppo anche in questo giorno la tenacia di un vento impetuoso ci ha privato di questa energia silenziosa, della sua presenza costante che orientava il nostro sentiero. Chi le scrive abita nella pianura di Assisi quella segnata dal passaggio di una personalità santa, eroica e tangibile come è stato San Francesco. Forse anche questa quercia caduta può rappresentare un ammonimento o una denuncia, a rispettare l’ambiente ed a salvaguardarlo, a considerare la natura, come in effetti è, parte di noi. Il mondo oggi ci appare preda delle cose, di quelle che servono e di quelle che non servono più e che come tali debbono essere buttate via. La caduta di un albero, ci ricorda il valore delle radici e delle cose create con sforzo e disciplina, che si tramandano di generazione in generazione. Molti filosofi, uomini di fede e scienziati ci rammentano che ogni tanto dobbiamo avvicinarci ad un albero ed abbracciarlo, poiché da esso traiamo un’energia luminosa che dura per molto tempo. Credo sia necessario farlo e soprattutto non dimenticarsene.
Prof. G. Manuali
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