Ha tentato di disfarsi di cinque dosi di stupefacente gettandole dall’auto e ha tentato di darsi alla fuga dopo essersi visto intimare l’alt da un’auto civetta, ma è stato comunque denunciato dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Assisi (compagnia guidata dal tenente colonnello Marco Vetrulli) per spaccio di cocaina.
Protagonista un giovane di nazionalità albanese, che è incappato in un controllo dei carabinieri a bordo di un’auto civetta. Insospettiti dalla velocità dell’autovettura, i militari hanno intimato l’alt, senza esito. Il giovane ha tentato di darsi alla fuga nel vano tentativo di far perdere le proprie tracce, ma dopo un inseguimento durato qualche chilometro, la vettura è stata fermata ed il conducente identificato in un ragazzo albanese presente da pochi mesi nel territorio nazionale grazie a un visto turistico.
Ripercorrendo il tratto di strada percorso nell’inseguimento el giovane, i militari hanno anche ritrovato l’involucro gettato dal giovane, contentente cocaina di ottima qualità, già singolarmente confezionate e pronte per essere vendute ai clienti che da li a poco avrebbero contattato lo spacciatore. Oltre alla denuncia per spaccio di cocaina, per il giovane anche la multa per inosservanza delle restrizioni per contenere il coronavirus; avviate anche le pratiche per la sua espulsione.
Anche questo importante risultato si colloca tra le attività che quotidianamente vedono impegnati i Carabinieri di Assisi per far fronte al dilagante fenomeno dello spaccio di stupefacenti che, nonostante il delicato periodo attraversato, non accenna a diminuire. Importanti sono stati sinora i risultati conseguiti su questo fronte, sino al recentissimo sequestro di cinque kg di cocaina purissima nel mese di marzo 2020, che avrebbero reso, qualora immessi nel mercato delle tossicodipendenze locali, un guadagno di oltre un milione e cinquecentomila euro.
“I risultati sinora conseguiti – si legge in una nota dell’Arma – sono il frutto di una metodica e giornaliera azione di controllo del territorio svolta dal personale che opera in divisa, affiancato da quello in abiti civili, per il puntuale monitoraggio del territorio. L’apparato investigativo descritto si completa con l’operato della Centrale Operativa 112 che coordina le varie attività degli uomini e mezzi impiegati nel territorio, sia per quanto concerne le attività direttamente finalizzate alla repressione dei reati, che per quelle finalizzate al controllo del territorio per la verifica ed il rispetto delle regole fissate per la civile convivenza”.
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