Avrebbero colpito tra gli altri l’ATM di piazza Matteotti ad Assisi nel settembre del 2020 i dieci indagati, ritenuti gravemente indiziati di furto aggravato, rapina aggravata, resistenza e pubblico ufficiale e lesioni personali aggravate. Nove indagati sono stati raggiunti colpiti da misure di tipo custodiale, di cui sei rinchiusi in carcere e tre agli arresti domiciliari mentre un altro è stato sottoposto all’obbligo di presentazione quotidiana alla Polizia Giudiziaria. Le accuse sono relative anche al furto all’ATM di Piazza Matteotti compiuto nel settembre del 2020, visto che in quell’occasione i ladri erano sfuggiti ai carabinieri speronando la gazzella delle forze dell’ordine.
Nella mattinate di ieri i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Siena e della Compagnia di Montepulciano brano dato esecuzione, in Giugliano in Campania e San Cipriano D’Aversa, con il concorso dell’Anna delle citate province, ad un’ordinanza cautelare emessa dal GIP presso il Tribunale di Perugia – su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo umbro che ha coordinato le indagini. Dei dieci soggetti raggiunti dall’ordinanza cautelare, otto abitualmente risiedevano presso un campo mobile situato nel comune di Giugliano in Campania, in provincia di Napoli, ed erano già noti alle forze di polizia in quanto già indiziati per la consumazione di reati predatori anche gravi, commessi nel Centro Italia con il medesimo modus operandi ai danni di apparati ATM ‘del tipo cosiddetti “totem” o “colonnine Bancomat” – per acquisire immediata disponibilità di denaro liquido, o di depositi di autoveicoli, per asportarne anche solo singoli pera per alimentare il mercato illecito della ricettazione e del riciclaggio.
Un colpo sarebbe avvenuto a Montepulciano il 10 settembre del 2020 e avrebbe fruttato 52 mila euro in contanti, mentre una settimana dopo, il 17 e 18 settembre 2020, è stata la volta del tentato furto all’ATM di Piazza Matteotti. Ma il personale dell’Arma di Siena, unitamene a quello della Compagnia di Assisi, predisponeva un servizio di osservazione e controllo nel centro storico della città serafica, nei pressi di uno sportello bancomat a colonnina dello stesso tipo di quello asportato a Montepulciano, che consentiva ai militari di intervenire in flagranza di reato. La banda, arrivata sul posto con i due automezzi impiegati nel furto commesso e Montepulciano, stava per caricare il totem sul furgone Fiat Doblò, dopo averlo sradicato con l’impiego di una catena ancorata al mezzo.
L’inseguimento degli autori del reato, costretti ad una fuga rocambolesca a bordo dei due mezzi, consentiva nell’immediato di recuperare la refurtiva fuoriuscita dal portellone posteriore del furgone (apparato ATM e circa 13mila), mentre i mezzi di locomozione venivano poi abbandonati in zone impervie e rintracciati degli operanti nelle ore successive. Gli autori del reato, vistisi scoperti e per di guadagnarsi la fuga, non esitavano a forzare il posto di blocco allestito dagli operanti, lanciandosi a folle velocità contro l’autovettura dei Carabinieri posta chiusura di una delle vie di fuga, provocando un violento impatto che determinava il ferimento di uno dei militari.
Anche grazie alle indagini dei carabinieri su celle e gps dei mezzi abbandonati dai ladri, uno dei malviventi è stato arrestato successivamente, mentre le altre persone nella mattinata di oggi. Gli indagati dalla Procura della Repubblica di Peniate sono complessivamente 12, tutte residenti in Campania.
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