È stato smontato il palco antistante la facciata della confraternita delle Stimmate, in via Antonio Cristofani in pieno centro storico di Assisi, e tutti potranno tornare a vedere gli affreschi con le storie della Misericordia, più la storia del Perdono della Porziuncola nella nicchia; piccoli capolavori che erano stati rovinati dallo smog e dalla pioggia e ora tornati all’antico splendore. Il restauro è avvenuto grazie all’interessamento del Priore della Confraternita delle Stimmate, Alviero Cavallucci, anche grazie a un co-finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. A dirigere i lavori l’architetto Simone Menichelli, i restauratori sono stati Paolo Biscarini, Francesca Canella, Christiane Elisabeth Zschiesche, anche con l’aiuto di Francesca Cerri della Diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e con la supervisione della dottoressa Maria Brucato della Soprintendenza dell’Umbria; la fornitura del palco è stata curata dalla ditta Becchetti e Brunori per fornitura palco. (Continua dopo il video)
Come anticipato da don Cesare Provenzi, Priore del Capitolo della Cattedrale di San Rufino, nel maggio del 2019, per i lavori il budget è stato di circa 80.000 euro. La serie di affreschi è sul muro della confraternita dei Disciplinati di San Francesco detta anche di san Leonardo: opera del maestro folignate Pietro di Mazzaforte, è in parte denominato “Storie di Misericordia” e nei suoi disegni illustra le finalità della confraternita: tra le altre, ospitare pellegrini, dar da bere agli assetati, dar da mangiare agli affamati, visitare i carcerati, visitare gli infermi, vestire gli ignudi, seppellire i morti. Da tempo, tra smog e pioggia, tutti gli affreschi in pericolo ma ora, riportati all’antico splendore, sono tornati visibili ai cittadini e ai turisti, e anche, purtroppo, al parcheggio delle auto sottostanti.
“Sono affreschi importanti – spiega lo storico Elvio Lunghi a proposito dei restauri della Confraternita delle Stimmate- non saranno di Giotto e neppure Raffaello, ma per Assisi sono importanti. Sono l’anima popolare di questa città che sa parlare di misericordia e di gioia di vivere. Le storie della vita di san Francesco dipinte dal fiorentino Giotto alle pareti della Basilica di Assisi raccontavano ai frati come comportarsi nella società medievale. Le storie della Misericordia dipinte dal folignate Pietro di Mazzaforte sulla facciata dell’oratorio delle Stimmate mostravano altrettanto agli occhi degli assisani di allora. Sono affreschi imbevuti dello spirito originario di Francesco, che parte da una città sul monte e riesce a parlare al mondo intero: non lo dimentichiamo – l’appello dello storico assisano – ma prendiamone esempio”.
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