Nel secondo giorno del Cortile di Francesco 2017, conclusosi con il concerto di Uto Ughi e dei giovani talenti, arriva il ministo per le Infrastrutture e i trasporti, Graziano Del Rio, che ha concluso questa sera il convegno dedicato al terremoto: “La classificazione sismica del patrimonio edilizio pubblico e privato è un grande stimolo anche per l’economia”, ha detto il ministro secondo AgenSir.
“Gli italiani – ha agggiunto Del Rio – amano molto la propria casa, che però da luogo di riparo può diventare anche luogo di morte. Ci siamo dimenticati di dire che il territorio italiano è un territorio fragilissimo. Siamo il Paese che paga più prezzi al mondo, in termini di catastrofi naturali: negli ultimi dieci anni abbiamo speso più di 140 miliardi di euro per la ricostruzione dei danni del territorio, cui vanno aggiunti quasi 250 miliardi per i disastri idrogeologici”. Il ministro Del Rio, al Cortile di Francesco 2017, ha spiegato che “C’è bisogno di una straordinaria opera di prevenzione. In Italia c’è bisogno di dare valore al concetto della cura di quello che abbiamo, e la cosa più preziosa che abbiamo è l’habitat, le comunità che riceviamo dai nostri padri e che però per continuare a risplendere della loro bellezza hanno bisogno di manutenzione”. Di qui la decisione del governo di introdurre per gli edifici, oltre alla classe energetica, anche la classe sismica: “Adesso è possibile classificare la propria casa, così come è avvenuto per la classe energetica, e usufruire di un ecobonus ancora più forte di quello per le ordinarie ristrutturazioni, anche per i condomini”. “La certificazione degli edifici – ha annunciato il ministro a proposito del ‘Progetto casa Italia’ – avverrà gradualmente, ma bisogna pur cominciare”.
Nel pomeriggio di venerdì, al Cortile di Francesco 2017 anche l’incontro “Informazione e comunicazione: storia e domani”, al quale hanno partecipato anche l’editore Carlo De Benedetti e il giornalista di Repubblica ed ex conduttore Rai Massimo Giannini. Ad Assisi è arrivato Christo, per parlare del progetto avviato con la moglie Jeanne-Claude e che li ha visti artefici nel corso della loro attività di una serie di installazioni in cui l’arte incontrava il paesaggio. Ultima in ordine cronologico, The Floating Piers, la celebre passerella galleggiante realizzata lo scorso anno sul Lago d’Iseo. A distanza di un anno, Christo arriva ad Assisi per incontrare il grande pubblico.
Al Cortile di Francesco 2017 ha partecipato anche l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, secondo cui il motivo delle diseguaglianze che ci sono nel mondo in termini di sviluppo non è dello sviluppo stesso ma dell’uomo e delle sue scelte. Parlando della rivoluzione 4.0 e di come digitalizzazione e informatizzazione possano contribuire a un maggior benessere e progresso a livello globale, il manager ha spiegato che “lo sviluppo è sempre positivo. In passato però ha portato a un ampliamento del gap tra chi ha e chi non ha. Noi viviamo in un paese Ocse che rappresenta circa un 15-17% della popolazione mondiale. Poi ci sono gli altri che rappresentano l’80% che sono stati lasciati indietro dalle ultime due ‘rivoluzioni’. Abbiamo ad esempio i due terzi della popolazione africana che non ha elettricita’”, ha ricordato Descalzi.
E intanto da Paolo Ansideri arriva un intervento sul Cortile di Francesco 2017 e sulla tenda che si trova in Piazza San Francesco: “Bisognerà che noi organizzatori non ci dimentichiamo mai del perché abbiamo avvertito la necessità di intraprendere queste iniziative, dello stato di necessità e bisogno che anni fa ci ha obbligati a ‘fare qualcosa’. Bisognerà che si cominci a ridare alla parola Cultura quel profondo e potente significato che le compete, liberandola dall’asservimento e dall’assimilazione al termine Turismo: bisognerà che da queste parti si levi la voce di qualcuno che dichiara apertamente l’autonomia di cultura da incoming e che se mai il turismo è effetto collaterale di cultura e paesaggio”.
Per Paolo Ansideri, “Questa ambiguità interpretativa, oggi nel Cortile di Francesco 2017, abbiamo voluto custodirla e manifestarla nella forma precaria di una tenda posta all’ingresso della piazza, accanto alle facce fotografate da Toscani. Alla Tenda – aggiunge ancora Ansideri – accadrà il contrario di quello che accade nella parte strutturata della manifestazione: non cercheremo nomi altisonanti, non saremo guidati dalla necessità dell’audience, ma lì accadranno casuali incontri, impreviste proposte, accanite discussioni, rilassanti stazionamenti, il piacere, se ci riusciremo, di vivere un ambiente abituale come ambiente di incontro e proficua stimolazione intellettuale, percependolo come luogo e non come location (altro non luogo direbbe il nostro ospite Augè). Anche Abramo e Ulisse, leitmotiv di tutta la manifestazione, si incontreranno alla Tenda.. Che cosa dopo il Cortile di Francesco 2017? Forse qualcosa si sta già muovendo…”.
Foto © Rivista San Francesco Patrono d’Italia/Per gentile concessione
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