La Pro loco Viole, in collaborazione con la Parrocchia di San Vitale, organizza una serata culturale dedicata a Dante Alighieri in occasione della ricorrenza del VII centenario dalla morte. Appuntamento il 30 luglio 2021, alle 21. L’evento sarà realizzato sul sagrato dove si esibiranno Il Teatro Studio di Assisi, la Commedia Harmonica Emiliano Piermatti Presentano: Purgatorio, estratto dei canti commento musicale canzoncine Spirituali di Sant’Alfonso de’ Liguori.
“Vi aspettiamo per condividere questo momento straordinario dedicato a Dante Alighieri, ambientato nella magnifica cornice della Chiesa di San Vitale che affaccia sulla valle del Subasio. L’ingresso è gratuito e l’ampio spazio esterno ci consente di mantenere la giusta vicinanza”, spiegano gli organizzatori.
Come ricorda Vatican News, Alfonso Maria de’ Liguori (1696-1787), figlio primogenito di Giuseppe e Anna Cavalieri, nasce a Marianella di Napoli. Il padre è uno dei più importanti amministratori dei quartieri della capitale del regno. All’età di dodici anni si immatricola all’università partenopea e dopo aver sostenuto un esame di retorica con Giambattista Vico ottiene nel 1713 il dottorato in diritto civile e canonico.
La sua fede nel valore del diritto è assoluta ma nel 1723 crolla a causa di una dura sconfitta professionale. Dopo una grave crisi esistenziale decide di abbracciare lo stato ecclesiastico ricevendo l’ordinazione sacerdotale nel 1726.
Antonio Maria Tannoja, discepolo e testimone oculare della vita del santo e suo memorialista, riporta che dopo un periodo di grandi travolgimenti interiori, Alfonso decide di dedicarsi alla promozione dei poveri e di «vivere il resto della sua vita tra stalle e capanne e a morirvi tra pastori e contadini». Il giovane prete comincia ad adunare di sera presso alcune cappelle di Napoli ogni sorta di gente del popolo. Qui insegna loro a leggere e li istruisce nella fede religiosa. All’arte retorica cerimoniosa dell’epoca preferisce quella semplice e immediata. Usa il dialetto, che nel contatto con i più umili non diviene soltanto veicolo di trasmissione del messaggio evangelico ma anche strumento di raffinata poesia. Ed è in questo clima che Alfonso comincia a comporre le sue canzoncine spirituali dove descrive con grande semplicità e passione l’amore di Dio per gli uomini. Si tratta di canti dall’impianto musicale semplice che traggono spunto da temi popolari. Così, facendo il missionario ai “lazzari”, insegna i fondamenti del Cristianesimo, li rende protagonisti dei cerimoniali liturgici e perpetua l’uso consolidato del canto popolare come forma “speciale” di catechismo.
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