In occasione del centenario della morte di Giovanni Becchetti, l’amministrazione comunale di Assisi in collaborazione con il circolo culturale “primomaggio” e la sezione ANPI Valle Umbra Nord, organizza, il 19 giugno alle 17 al Palazzetto Mediceo, un incontro dal titolo “Il coraggio di un uomo”, al quale interverranno i consiglieri Paolo Lupattelli e Carlo Migliosi, il presidente del circolo “primomaggio” Luigino Ciotti, Maria Barbara Becchetti, che da tempo si spende per ricordare l’omicidio di Becchetti, il presidente Anpi Ettore Anselmo e il sindaco Stefania Proietti. Non è possibile intervenire all’iniziativa, visibile in streaming dalla pagina Facebook Città di Assisi.
Il 19 giugno 1921 a S. Maria degli Angeli fu ucciso, da un gruppo di squadristi fascisti di Assisi comandati dal locale segretario del Fascio Pietro Graziani, Giovanni Becchetti. Becchetti fu uno dei 22 umbri assassinati dai fascisti tra il 1921-1922 e ricordati in una targa posta alla Rocca Paolina a Perugia. Giovanni Becchetti, giovane operaio, ebbe la sola colpa di essere generoso rispondendo alle minacce dei fascisti che molestarono un’altra persona che aveva all’occhiello un fiore rosso simbolo dei socialisti.
“Dopo averlo aggredito lo uccisero a colpi di pistola ed alcuni di loro se la cavarono con 50 e 41 giorni di carcere, a dimostrazione che la violenza aveva ormai preso il sopravvento e la giustizia non poteva più essere esercitata. Il fatto – ricorda la famiglia – ebbe risonanza a livello nazionale, tanto che, già il mese successivo, il deputato Sbaraglini e di seguito i deputati Rocco e Cingolani, presentarono delle interrogazioni riguardo lo strapotere fascista e l’incapacità di tutelare i cittadini. Poco dopo la liberazione, il 18 agosto del 1944, la via principale di Santa Maria degli Angeli, ex via Bastia, su iniziativa del CLN (Comitato di Liberazione Nazionale) e dell’intera amministrazione comunale, venne intitolata a Giovanni Becchetti”.
“Questa vicenda – sottolineano gli organizzatori dell’iniziativa – è quasi completamente sconosciuta alla cittadinanza e l’incontro sulla base dei pochi documenti storici dell’epoca presenti circa di riportare alla conoscenza di tutti ciò che non può e non deve essere dimenticato”.
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