“Anche Assisi, da più di un anno ha il bollino ministeriale “Città che legge”, ma c’è chi preferisce non parlarne…”. Lo rivela Claudia Travicelli, sottolineando come “Assisi Città che legge lo è insieme ad altre diciassette città umbre, tra cui Perugia, Terni, Spoleto, Foligno, Gubbio, Orvieto, Narni ed Amelia. Insieme al mio assessorato (Politiche Sociali), di cui ringrazio di cuore, la Dottoressa Angela Gatto e tutti i collaboratori – dice l’ex assessore – durante il mio mandato partecipammo con degli elaborati ed un lavoro puntuale all’avviso pubblico “Città che legge” (indetto dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo). Abbiamo aderito e presentato la candidatura di Assisi Città che legge, convinti che la lettura riconosce e sostiene la crescita socio-culturale ed influenza positivamente la qualità della vita di ogni individuo. Questa è stata anche la consapevolezza con cui il Centro per il libro e la lettura, d’intesa con l’ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani hanno deciso di promuovere e valorizzare quelle Amministrazioni comunali impegnate a svolgere con continuità sul proprio territorio politiche pubbliche di promozione della lettura. L’intento principale è stato quello di sostenere e riconoscere la crescita socio-culturale attraverso un’ampia diffusione della lettura”.
“Ricordiamo che una Città che legge – scrive Travicelli – deve garantire ai suoi abitanti l’accesso ai libri e alla lettura attraverso biblioteche e librerie può ospitare festival, rassegne o fiere allo scopo di mobilitare tanti lettori e cercare di avvicinare i non lettori e partecipare. Iniziative congiunte atte a promuovere la lettura tra biblioteche, scuole, librerie, associazioni e mondo del volontariato, questi è sono alcuni degli impegni che deve prendere l’amministrazione comunale, cercando sempre un’adesione comune a progetti e a bandi nazionali. Quando con l’Assessorato alle Politiche Sociali presentammo la candidatura di Assisi Città che legge, e anche per questo ringrazio tutto il settore, vi fu sì una particolare attenzione ai più piccoli – dice ancora l’ex assessore – ma ci fu anche un lavoro specifico per consentire la lettura anche a bambini con disturbi della comunicazione. Dal mese di Aprile 2017 Assisi ha il bollino ministeriale “Città che legge” e tra l’altro, solo se vi fosse la volontà dell’amministrazione si potrebbe accedere a bandi a fondi per lettura”.
“Con grande sincerità – scrive ancora Travicelli – voglio aggiungere che quando arrivò la notizia del riconoscimento Assisi Città che Legge, oltre alla soddisfazione dell’Assessorato e della sottoscritta, non vi fu nessun accenno o riscontro da parte dell’amministrazione, anzi fui stoppata, quando chiesi di fare un comunicato per portare a conoscenza i cittadini e gli operatori tutti, non vi dico… Al di là di tutto sono molto orgogliosa per questo riconoscimento, il fatto che Assisi abbia ricevuto il titolo di Città che legge consentirà, se l’Amministrazione ne avrà la volontà e diciamo pure le capacità, di accedere a bandi per ottenere fondi per progetti di lettura. Sarebbe un premio, un giusto riconoscimento anche per tanti volontari, associazioni, librerie, scuole, biblioteche, dipendenti comunali della biblioteca comunale, che si sono impegnati in questi anni per diffondere la lettura nella nostra città. Un ringraziamento va anche alle operatrici ed operatori della società cooperativa Sistema Museo, che negli anni precedenti alla richiesta di tale riconoscimento e durante il mio mandato da Assessore, hanno operato in tal senso anche nel Comune di Assisi con grande professionalità, disponibilità e in totale sinergia con le scuole del territorio, le associazioni e con le tante volontarie e volontari presenti”.
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