Riceviamo e pubblichiamo da Mario Bellini “I seguenti concetti sugli spazi verdi cittadini che – scrive Mario Bellini – vogliono essere un contributo di un cittadino qualsiasi innamorato della propria città”.
“Alla vigilia di rilevanti incontri sull’importanza dell’architettura e del design nella vita e nell’ evoluzione di una comunità – scrive Bellini – voglio concorrere al dibattito introducendo una specifica questione: Perché in Assisi gli spazi verdi cittadini, che sono situati addirittura all’interno delle mura civiche, non vengono minimamente fruiti dai suoi abitanti? È chiaro che mi riferisco ai due principali giardini quali il “Parco Regina Margherita (Pincio) e l’antistante ‘Piazzale Trieste’. Da anni, specialmente il primo, è soggetto a continue (ri)proposte, sempre andate deluse, al fine di restituirgli quell’attualità che aveva nei lontani anni 70/80. Il secondo a mia memoria non l’ha mai avuta. Ci sono momenti in cui la collettività non riesce a dare risposte chiare e consapevoli dei propri bisogni, l’inconsapevolezza del cosa fare è imperante e totalizzante”.
“Purtroppo, come scrive Nicola Di Battista, ‘nessuno può scegliersi il tempo in cui vivere, siamo obbligati a vivere il nostro, l’unico che ci è concesso’, pertanto ecco che tale quesitone necessita di un’analisi tempestiva, valida e appropriata. Per quanto riguarda ‘il verde’ siamo, ahimé, rimasti legati ad un’idea di pensiero ottocentesca che affonda le sue radici direttamente nell’ hortus conclusus medioevale. Mura alte, siepi spesse, filari di alberi che occludono la vista e non fanno passare la luce e la ciliegina sulla torta è un cancello che viene aperto e chiuso ad ore canoniche”.
“Tutto per tenere lontani bambini, mamme, anziani, turisti, insomma la vita stessa. La società cambia velocemente, nuovi pensieri, nuovi desideri, in una parola nuovo immaginario, c’è necessità di un nuovo patto tra generazioni che includa piuttosto che escluda. Concludo allegando alcune foto, prese oggi, dove si vedono bambini giocare in un angusto e polveroso spazio all’ingresso di Assisi (Porta Nuova) ed altre del suddetto piazzale Trieste desolato e deserto. Ci sono pure le mura esterne del Pincio – conclude Bellini nel suo intervento sugli spazi verdi cittadini – che mi ricordano tanto quelle di un penitenziario”.
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