Anche CasaPound Italia prende posizione sulla questione dei giardini Almirante. Di seguito la nota integrale della sezione umbra del partito guidato (a livello nazionale) da Gianluca Iannone e Simone Di Stefano.
È di ieri il comunicato di “A Sinistra per Assisi” in cui si chiede al Sindaco e alla sua amministrazione cittadina di centro- sinistra di, parole testuali “cancellare i giardini Almirante dalla toponomastica di Assisi”. “Non vogliamo in questa sede – dichiara in una nota CasaPound Italia – entrare nella sterile polemica che riguarda il personaggio Giorgio Almirante di cui ognuno può personalmente farsi un’opinione, ma porre l’attenzione al furore ideologico che certa sinistra ha rispolverato, per meri motivi elettorali, a partire dalle elezioni politiche del 4 marzo, furore ideologico che ha inevitabilmente portato ad esecrabili fatti di cronaca, l’aggressione da parte di esponenti di potere al popolo a nostri militanti a Ponte Felcino ne è un piccolo esempio”.
“A sostegno della bizzarra richiesta di “cancellare” il nome di Almirante dalla toponomastica di Assisi – prosegue la nota di CasaPound Italia – si adduce tra l’altro, il fatto che la maggioranza degli Assisani sarebbe d’accordo, ci chiediamo quale provante indagine sia all’origine di questa affermazione ma nel dubbio saremmo favorevoli ad un referendum popolare. Sono più di settant’anni che la guerra è finita ed ancora si tirano in ballo questioni divisive invece che parlare di contenuti, si preferisce come al solito tirare in ballo solamente argomentazioni di comodo e si evita accuratamente di porre in essere un serio e costruttivo dibattito su quel periodo storico, i cattivi tutti da una parte e i buoni tutti dall’altra, bene, se questa è la rat2io che allora siano distrutte tutte le opere idrauliche e gli interventi ambientali fatti nel ventennio sul monte Subasio, si distruggano le opere d’arte e gli edifici riconducibili a quel periodo storico”.
“Concludiamo dicendo – scrive CasaPound Italia – che siamo come sempre disponibili ad un dibattito pubblico sui contenuti e sulle proposte utili ad Assisi e ai suoi cittadini, di qualsiasi credo politico essi siano, a patto di lasciarci alle spalle sterili polemiche tese solamente alla riconquista di un consenso elettorale da parte di forze politiche che in questi anni invece che tutelare i diritti e le esigenze del popolo si sono colpevolmente e vigliaccamente girati dall’altra parte”.
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