Il 3 giugno 2020, “finalmente” riaprono le porte del centro semiresidenziale del Serafico. Ne dà notizia la presidente del Serafico, Francesca Di Maolo, in uno status su Facebook. “Non è stato facile per le famiglie di persone con disabilità affrontare da sole questo periodo emergenziale. Questo nuovo inizio lo dedichiamo a loro che sono il nostro faro, il nostro coraggio e la nostra capacità di leggere i bisogni reali da soddisfare. Cosa sarebbe l’Italia senza questi padri e madri capaci di essere ad ogni occorrenza infermieri, educatori, amministratori? Genitori capaci di curare, assistere, pazientare, resistere e lottare per i diritti dei loro figli, per i diritti fondamentali della persona”.
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“Ripartiamo tra mille difficoltà – scrive Di Maolo a proposito della riapertura del centro semiresidenziale del Serafico – con un protocollo di sicurezza che abbiamo cercato di curare in ogni dettaglio e nella determinazione di voler rimanere accanto alle persone più fragili. Sono stati mesi difficili quelli trascorsi. Da un lato la responsabilità totale verso i bambini e ragazzi residenti, dall’altro la sospensione delle attività ambulatoriali, semiresidenziali e dei laboratori educativi. Abbiamo dovuto ripensare totalmente la nostra organizzazione di lavoro e i nostri spazi. Il virus per fortuna non è entrato al Serafico, anche se il nostro centro, punto di riferimento nazionale, ha utenti che provengono da ogni regione italiana, anche quelle più colpite dal coronavirus”.
“Nonostante le attività sospese, su 178 dipendenti non abbiamo fatto mai ricorso alla cassa integrazione. Anche noi abbiamo avuto perdite economiche molto significative, ma crediamo nel valore del lavoro e non saremmo riusciti a superare questo periodo senza l’apporto decisivo di ciascuno dei nostri collaboratori. A loro va tutta la mia stima e riconoscenza, unitamente a quella del Consiglio di amministrazione. I nostri operatori in questo periodo sono stati straordinari! Non solo impeccabili professionalmente, ma capaci di esprimere per i nostri ragazzi amore, accoglienza e fantasia. Hanno riempito le giornate dei ragazzi con una creatività inimmaginabile. Ora siamo pronti ad accogliere di nuovo i bambini rimasti a casa per tanto tempo e non vediamo l’ora che le porte del Serafico si riaprano per loro”.
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