Non si ferma il dibattito sui giardini Almirante: dopo l’appello di A Sinistra affinché la giunta cambi nome a quello spazio verde, arriva la presa di posizione di Federico Pulcinelli, già candidato nella lista “Sindaco Bartolini” alle amministrative 2016.
“Si sa bene che quando si è relegati nell’ombra – scrive Federico Pulcinelli – la cosa migliore per ritornare sotto i riflettori è fare scalpore. E per una sinistra ormai abbandonata dal suo elettorato di riferimento, ovvero il voto proletario, l’unica cosa per rimanere a galla o per avere – ancora una volta – la possibilità di far parlare di sé, è l’antifascismo. I lavoratori non li votano più perché ai diritti sociali sono stati preferiti i diritti civili, gli italiani meno abbienti li schifano perché alla loro tutela è stata preferita la lotta senza quartiere per i diritti dei migranti, ma state tranquilli perché la sinistra ritorna nuovamente a riconquistare le masse lavoratrici con l’abrogazione dei giardini a Giorgio Almirante. Qui non c’è da piangere, ma da ridere sul serio.
“Scherzi a parte – scrive ancora Federico Pulcinelli – la nuova “inquisizione rossa” – che risventola la bandiera dell’antifascismo, solo per nascondere la sua inconsistenza politica e cercare di frenare la continua fuoriuscita di voti – palesa ogni giorno il suo odio verso la libertà di pensiero, parola e manifestazione. Personalmente – dice l’ex candidato consigliere – mi viene spontaneo domandarmi che differenza c’è tra costoro – che per difendere la “democrazia”, vogliono vietare manifestazioni e istituire leggi contro l’espressione di idee (come volevano fare alcuni parlamentari nel precedente Governo nazionale), rinominare vie e piazze – e la furia iconoclasta che gli uomini dell’ISIS hanno riversato sulle chiese cristiane e le opere della classicità romana e pagana di Palmira, o la repressione esercitata su chi non condivideva il loro fondamentalismo religioso? I giardini a Giorgio Almirante restano – conclude Federico Pulcinelli – e nessuno si può lontanamente permettere di chiedere la scomparsa dell’intitolazione di un pezzetto del nostro Comune alla memoria di un uomo che ha rappresentato per decenni a tanti italiani l’espressione della libertà di un pensiero. E proprio per difendere questa libertà, quel mondo politico ha subito la repressione e l’uccisione di tanti eroici militanti divenuti martiri”.
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