La Nobilissima Parte de Sopra ‘bussa’ al sindaco Stefania Proietti affinché trovi un presidente per l’Ente Calendimaggio, come le norme dello Statuto dell’Ente prevedono in caso di mancato accordo tra le Parti. La prima cittadina avrebbe dovuto trovare un successore di Lanfranco Pecetta entro il 20 novembre. Ciò non è avvenuto e Parte de Sopra chiede certezze. La missiva arriva nei giorni in cui (foto a fondo pezzo, di Luigi Borrini per gentile concessione) Parte de Sopra ha festeggiato il Palio vinto nel 1972 e assegnato lo scorso settembre. Di seguito la missiva dei Mammoni:
“Con rammarico siamo a raccontarvi dell’atteggiamento per nulla collaborativo e costruttivo dell’altra parte, in merito all’elezione del Presidente dell’Ente. L’iniziale approccio, apparentemente collaborativo, pareva palesare una “rinascita” culturale e sociale della nostra amata festa, già troppe volte graffiata malamente da politica e “guerre personali”, ma in breve tempo tanta auspicata costruttività si è scoperta come solo una facciata. Ecco cosi che tutte le mosse di chi l’ha rappresentata sono parse più indirizzate a ”bruciare” possibili candidature che a proporre soluzioni condivisibili e l’atteggiamento tenuto è diventato inconsistente e senza reale carattere associativo.
Per parte nostra – sostiene la Nobilissima Parte de Sopra – abbiamo invece fatto tutto il possibile per cercare soluzioni realizzabili proponendo e contattando persone di assoluta qualità con l’imprescindibile conoscenza dei caratteri fondamentali della festa, perseguendo l’unico obiettivo di dare un Presidente all’Ente nel più breve tempo possibile, nonostante il ritardo conseguente alle dimissioni, dopo pochi giorni dalla sua elezione, del Priore appena eletto di parte avversa. Quanto ai festeggiamenti per la giusta attribuzione del Palio del 1972, respingiamo con disgusto, anche qui, l’atteggiamento “ostruzionistico” dell’altra parte che, nascondendosi dietro ad una serie di considerazioni di carattere “pseudo normativo”, in realtà non riesce ad accettare che ci siamo riappropriati di una Vittoria, che risultava attribuita a noi negli annali, fino all’errore (?) di qualcuno che, nel 1996 ha di fatto modificato il corso della storia per troppi anni. Almeno si abbiano il buonsenso e la trasparenza di riportare i fatti per come sono avvenuti, senza cercare di “spiegarli” per il proprio comodo ai
fini di alzar nebbia sulle proprie mancanze.
Ma tant’è. La storia è stata scritta, o meglio, è stata scritta di nuovo per come si era svolta. Ed il giudizio è inappellabile. Se non riusciremo a “ricamare” l’anno 1972 in questa occasione sul Palio storico, vorrà dire che avremo un’altra occasione per fare una nuova Festa ed organizzare dei nuovi festeggiamenti, magari per tutta la città, con “buona pace” di chi non è d’accordo. Se qualcuno pensa che con certi atteggiamenti ci farà indietreggiare, farà di nuovo l’errore di sottovalutarci (eventi recenti avrebbero potuto insegnare qualcosa in tal senso) e chi o cosa ci “rimetterà” in questo, saranno solo la Città ed il Calendimaggio.
La nostra disponibilità – aggiunge Parte de Sopra – non può, per forza di cose, essere infinita, se dall’altra parte non se ne dimostra un’altra di pari grandezza. Vi informiamo, quindi, che solleciteremo di nuovo il Sindaco affinché prenda in mano la situazione, come prevede lo Statuto e si assuma la responsabilità della nomina, dovendo prender atto che gli sforzi fin qui sostenuti per trovare un accordo complessivo, che coinvolgesse tutti, non hanno portato alcun risultato concreto, proprio per l’atteggiamento poco sopra evidenziato dell’altra parte. Non sappiamo, né ci interessa, sapere se c’è una “strategia di parte” dietro quello cui assistiamo o se si tratti semplicemente di un modo per affrontare le proprie problematiche interne, ma non ci interessa.
Ci interessa, invece, come persone di Calendimaggio e come Parte interessata alla Festa, che chi ne ha il potere eserciti in pieno la sua funzione e risolva in tempi brevi la questione. Si tratta di un’assunzione di responsabilità ormai necessaria anche atta ad evitare che in zone grigie, come quella appena passata, l’altra parte riesca a dimenticare l’essenza stessa del Calendimaggio e lo specifico carattere di Festa”.
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